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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Novembre 2014

 

La Cisl contro lo sciopero, Cgil e Uil per uno sciopero postdatato

Post n°628 pubblicato il 19 Novembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Ed ora siamo veramente alla barzelletta, anche se erano anni ormai, dall’avvento del super pensionato Bonanni, che la Cisl rasentava l’invito in spettacoli quali Zelig o Made in Sud.

Di castronerie e sconfitte, queste ultime solo a danno dei lavoratori, non certo delle prebende che con Caf, gestione fondi pensione e sedie in vari consigli di amministrazione pubblici e privati, il sindacato si riempie le tasche, ne avevamo sentite a iosa…dall’apertura alla precarietà come stimolo all’occupazione, con i risultati ben noti, per passare al versamento di parte del TFR a quelle associazioni per delinquere, come Cometa, che accolgono imprenditori e sindacati, chiamati “fondi pensione”, per finire al jobs act…nel quale la Cisl non si capisce cosa veda e come intenda modificarne testo e, soprattutto, conseguenze…sempre per chi lavora, si intende, mica per i nullafacenti funzionari del sindacato “democratico”.

Ora la nuova segretaria inventa una nuova cavolata, utile per mantenere in piedi quegli “aiuti” statali senza i quali, la triplice, farebbe la fine dei “tracchi”, diciamo a Napoli…una botta e via…nel fumo dei loro intrallazzi e delle loro connivenze con chi distrugge la vita di milioni di persone.

“Lo sciopero non è un’arma per i lavoratori!”…e lo dice, la signora Annamaria Furlan, mentre contemporaneamente ne indice uno per categoria, quella nella quale il suo sindacato ha più iscritti, quelli della funzione pubblica…per il contratto !!!

Nessun giornalista, se così ancora vogliamo chiamare quei figuri che si aggirano, proni, con i microfoni in mano, ha fatto notare la strana divergente affermazione, cogliendo solo le sue parole, come fossero quelle di un vate…o di una pazza da legare.

Senza entrare nel merito di uno sciopero generale dichiarato oggi per essere messo in pratica circa due settimane dopo il varo di una legge fascista ed antidemocratica, come quella che Renzi vuole ed il suo partito voterà, con fiducie sfiduciate o fiducie all’arrabbiata o alla matriciana, sarebbe interessante sapere, dalla nuova leader di un sindacato che ha firmato, negli ultimi anni, ogni schifezza ed ogni accordo, anche quelli che, documenti alla mano, hanno poi portato al licenziamento di migliaia di lavoratori, quale sarebbe, in alternativa, il modo per i lavoratori di rivendicare i propri diritti…una mano di scopa??

Nessuno si aspetti che da questa decisione, che sa di beffa e di presa in giro, questa accozzaglia di papponi sindacali possa, immediatamente, averne nocumento…la miriade di funzionari nullafacenti e ben pagati, in attesa di pensioni d’oro super gonfiate pochi mesi prima della loro dipartita, si fionderanno dove ancora hanno un minimo presidio per promettere, a destra ed  a manca, questo o quel privilegio a chi accetterà di farsi passare un Tir sulla propria pelle e sul futuro dei propri figli…e c’è da scommettere che gli “schiavi contenti” non saranno pochi.

Lo sciopero, per come viene proclamato, nei tempi e nei modi, e per come viene bistrattato, da quella sigla oramai sempre più vicina ad una concezione Pinochettiana dei diritti dei più deboli, diventa un’arma di utilizzo dei lavoratori, una valvola di sfogo per fargli urlare quattro slogan stantii in piazza ed ascoltare le solite parole di guerra, che poi si tramutano in accordi a perdere e poltrone parlamentari o istituzionali per i leader, uno sfruttamento, nei fatti, delle disperazioni e delle difficoltà giornaliere, per i propri interessi e tornaconti.

L’unica arma dei lavoratori, della gente dimenticata dalle cene da mille euro dei politici di ultimo grido, di quei pensionati e di quei disabili abbandonati al proprio destino, deve ridiventare lo strumento sociale di un nuovo blocco, di una nuova e più forte classe, che già vive e si mobilita senza apparati sindacali che puzzano di casta, di privilegi, di corruzione, di collusione.

La stupida chiarezza della nuova segretaria della Cisl forse getta via l’ultima indegna maschera che i sindacati confederali si erano appiccicati per mantenere intatti i loro privilegi…né con la Cisl né con Cgil e Uil…la gente, i lavoratori sono proprio da un’altra parte !

 
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Lo sbrocca Renzi

Post n°627 pubblicato il 17 Novembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Tra lo “sblocca Italia” e lo sbrocca Renzi è passato il tempo di una “manifestazione nazionale”, di uno “sciopero sociale”, che ha portato migliaia di persone in piazza in tutta Italia.

“Me ne frego delle piazze”, sbrocca lo sbroccato, mentre i sondaggi lo danno a picco, ed in molte città lo attendono, non certo a braccia aperte. Ma il non eletto da nessuno, che cammina tronfio negli unici corridoi nei quali, chi lo incontra, al massimo ride, ma non lo contesta, sembra aver perso completamente quel “self control” che suggeriva a chi l’ha preceduto, quello “stai sereno”, molto ipocrita, che  lanciava, da Twitter, al Letta fatto fuori perché troppo lento, secondo il suddetto, ad attuare quei programmi che avrebbero rilanciato il paese.

Siamo a quasi un anno dal suo insediamento, i sei mesi di presidenza europea sono praticamente finiti, non un solo passo avanti è stato fatto nella lotta contro la corruzione che attraversa, allegramente, tutto il suo partito da rottamare, ma ancora tutto lì a mangiare, non un atto contro l’evasione fiscale, che continua a salire, non un decreto per mettere in sicurezza territori, scuole, ospedali ormai cadenti, non un minimo accenno a superare quella vergogna italiana che vede i disabili abbandonati a se stessi…tante passeggiate in tv, tante apparizioni, tante balle, supportate da chi pappa assieme a lui…per risultati uguali non a zero, sarebbe già una fortuna, ma che vedono il paese ormai in un decadimento senza freno.

Il “me ne frego della piazze”, che tanto ricorda quel “me ne frego” finito a testa in giù a Piazzale Loreto, va avanti per una strada che sembra avergli indicato una qualche entità superiore, ed astratta, a noi sconosciuta, che gli da la capacità, mai dimostrata negli anni da presidente della Provincia e da sindaco di Firenze, di mettere il paese sui giusti binari. Un altro unto dal Signore, dopo quello che per venti anni ha riempito il paese di debiti e di condoni fiscali ed edilizi, ma che a differenza di chi l’ha preceduto, ed ora lo appoggia, non è unto da solo, ma circondato da unti ed unte, tutte/i usciti non si sa da quale uovo di Pasqua o quale regalo natalizio…nessuno di loro passato per il vaglio elettorale, nessuno di loro eletto o promosso da concorsi o insignito di premi nobel o di tale sorta.

Indicati da un Presidente della Repubblica, che non ne ha incartata una neanche per sbaglio, a cominciare da Monti, per passare a Letta e per finire a lui, questa gente, senza guardare ciò che accade nel paese, senza minimamente interessarsi dei veri problemi che portano ai suicidi, alle disperazioni, ai crolli, alle inondazioni, alla situazione drammatica del bilancio dello Stato, sul quale gravano i loro stipendi inutili e la corruzione dell’intero arco parlamentare, straparla di misure per le quali “siamo convinti”, afferma la Boschi, ed è quanto dire, porteranno nuova occupazione e crescita…quella stessa della quale vaneggiano da quando si sono insediati.

Quanto tempo ancora servirà per passare dallo “sbrocca Renzi” allo “sbrocca Italia”, con conseguente cacciata a calci di questi incompetenti ?

 
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E’ colpa dei neri, dei rom…e pure dei napoletani

Post n°626 pubblicato il 16 Novembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Ma si, diciamocelo una volta per tutte, la colpa è degli immigrati, di quelli che “non si vogliono integrare”, che non rispettano le nostre leggi, il nostro modo di pensare, la nostra morale, la nostra cultura, il nostro amore per l’ambiente, per l’educazione, per il rispetto…per la vita !

Se non ci fossero gli immigrati, i rom ed i napoletani gli argini dei fiumi avrebbero retto, i comuni e le regioni sarebbero talmente pieni di soldi che ne regalerebbero un tot a testa, l’illuminazione, nelle periferie, sarebbe così accecante da costringerci a chiudere le tapparelle, le buche sarebbero diventate meravigliose fontane, i posti di lavoro sarebbero stati così tanti che ognuno di noi avrebbe dovuto, per coprirli tutti, occuparne almeno due, ai disabili non sarebbe stato levato alcun aiuto, anzi i badanti saremmo stati stesso noi, gli ospedali avrebbero avuto tanti posti in più da poter ospitare anche chi aveva solo un po’ di mal di testa, o si sentiva solo in casa, le scuole avrebbero avuto computer e strutture da sogno…e non fatiscenti come ora.

La colpa è loro…sono venuti qui, fuggendo dalle loro guerre e dalla loro fame, dalle loro terre, dalle loro case, dalle loro famiglie, e arrivati qui si sono insediati in accampamenti malandati, senza vestiti e senza pulizia, senza futuro e con un passato cancellato dalle bombe e dalla povertà, e non hanno saputo subito riconoscerci come i “padroni” di quella terra che i nostri governi, da noi votati, ci hanno devastato, avvelenato, corrotto, impestato, violato, rubato.

Non sanno, questi personaggi fuggiti dalla loro disperazione, che a noi ci hanno tolto tutto e che con qualcuno avremmo dovuto pure prendercela. Non abbiamo il coraggio di farlo contro quelli che abbiamo votato in cambio di qualche posto di lavoro, anche precario, o aiuto per questa o quella raccomandazione per sveltire un iter burocratico che blocca una nostra esigenza. Con quelli dobbiamo stare con due piedi in una scarpa…con quelli preferiamo stare zitti. E’ più facile prendercela con chi è più debole di noi e non ha nessuno che lo difenda e lo aiuti.

Qualcuno di noi, il più ignorante e becero di noi, si ergerà a capo di una rivolta “non razzista, ma” e potrà sperare di entrare in qualche circoscrizione o avere ascolto da qualche potente del luogo, al limite lo stesso che ci ha chiuso l’ospedale in zona, o ha messo moglie parenti e figli a lavorare, al posto dei nostri, nelle strutture pubbliche, che ci aiuti a “sbarcare quel lunario” rimasto l’unico centro del nostro mondo, sempre più piccolo, sempre più arido…sempre più razzista.

 
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Un calcio a Renzi

Post n°625 pubblicato il 14 Novembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
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E’ una data che dovrà ricordare il nostro premier per caso, quella del 14 Novembre 2014.

In 25 città d’Italia le vie, le piazze si sono riempite di quella maggioranza onesta e sfruttata, che sembra aver smesso, finalmente, di essere silente. Quel “blocco sociale” fatto di pensionati impoveriti, di studenti a cui la scuola viene negata, di universitari costretti a correre appresso agli imbrogli dei test d’ammissione ed agli errori di chi dovrebbe stilarli, di disoccupati “storici”, di “occupati” in procinto di perdere il lavoro, di precari a vita, di tutte quelle persone che si sono viste togliere la sanità pubblica, pezzo dopo pezzo, l’istruzione per i propri figli, ridotta a merce da vendere alle aziende, il lavoro ed i diritti ad esso connessi ed irrinunciabili, cancellati nel nome di una “ripartenza” che appare, sempre di più, una retromarcia perenne.

Onestà, parola sconosciuta nelle aule parlamentari, che indica quelle persone che non lavorano grazie alla raccomandazione del politico di turno, che non godono di un vitalizio, dopo pochi mesi di legislatura, che non hanno una casa, con vista Colosseo, a loro insaputa, che non hanno privilegi né figli dirigenti nelle aziende pubbliche, che la laurea la conquistano con il proprio impegno, e non comprandola, che pagano le tasse e non frodano miliardi al fisco per poi riscrivere la Costituzione, che denunciano l’avvelenamento della propria terra, inascoltati, e non porrebbero mai alcun “segreto”, di qualsiasi tipo, su un omicidio di massa, che non hanno padri bancarottieri né amici che offrono vacanze milionarie in cambio di appalti o di “notti d’amore”, che quello che comprano lo acquistano con i propri soldi, e non con quelli degli altri.

Da Napoli, dove eravamo assieme ad un corteo di almeno 15mila persone, e da tutt’Italia, arriva un bel calcio assestato sul sedere di un premier, mai eletto da nessuno, che a forza di “fiducie” (25 sinora) ha ulteriormente affossato il paese, gli ultimi dati parlano di un ulteriore calo della produzione, un aumento esponenziale della cassa integrazione, ed un aumento della disoccupazione, e tra un pranzo da 1000 euro a testa ed una Leopolda se ne infischia dei veri problemi dell’Italia e mira, con una riforma delle elezioni farlocca e disonesta, come chi l’ha pensata e presentata, ad impossessarsi del paese distribuendo ai suoi compari posti di rilievo nelle aziende pubbliche e nei ruoli fondamentali dello Stato.

Quelle piazze stanno però crescendo in modo esponenziale, stanno dimostrando che non basta prendere in giro gli italiani con cinguettii  degni di un personaggio da avanspettacolo di quart’ordine, o farsi vedere tutti i giorni in tv sorridente più che mai…la favoletta della “svolta buona” si è svuotata, dopo pochi mesi, nell’inconsistenza delle proposte del “nuovo”, che da “vecchio marpione” si è fregato poltrona e partito, e nell’incapacità manifesta sia di chi “ha messo la faccia” sul nulla sinora fatto, che di chi fa parte del suo entourage , perennemente pronto all’insulto ed al dileggio di chi la pensa in maniera diversa, e costantemente sorridente anche difronte alle tragedie nazionali figlie di quelle politiche di distruzione del territorio che, con la legge di stabilità, si vogliono, ulteriormente, portare avanti.

Da quei volti che oggi hanno riempito le città di verità e di onestà arriva l’unico vero messaggio d’opposizione, un opposizione sociale, fatta di uomini e donne in carne ed ossa, che non sono più disposti a perdere diritti in cambio dell’arricchimento dei loro sfruttatori.  Renzi è avvisato…stia sereno, però.

 
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Incrociamo le braccia

Post n°624 pubblicato il 13 Novembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

14 Novembre 2014: primo sciopero sociale, il primo sciopero di chi è a casa disoccupato, chi con la sua misera e derubata pensione, chi con il proprio familiare disabile, abbandonato da uno Stato capace di chiedere solo tasse, chi da solo…con i propri figli emigrati, chi senza neanche la casa…ognuno però capace di capire che la causa di tutto questo non è “la crisi internazionale”…non sono “i finti disabili”, né gli stipendi dei dipendenti pubblici, né lo Statuto dei lavoratori e meno che meno il sistema elettorale.

Tutti, tranne Renzi ed i piddini, quel partito che punta ad estromettere dalla democrazia chi la pensa diversamente, a farne minoranza silente, a colpi di manganello e fiducie al parlamento.

Ma se la gente incrocia le braccia, non va al supermercato, non va alla posta, non telefona, non fa benzina, non vede la tv…se la gente comincia a fare “sistema” sostituendosi agli usurpatori, ai ladri, ai corrotti fermandosi, inceppando quel sistema di violenza e furto, inserendo nel meccanismo quella zeppa che si chiama Costituzione e sua applicazione piena, democrazia e diritti, il tilt dei burocrati super pagati, il fallimento delle cene a 1000 euro, dei leopoldi e delle Leopolde, dei patti stretti, confermati e riconfermati con la mafia del nostro paese, ne è la risulta immediata, inevitabile, dirompente.

Un paese fermo il cui governo governa il niente, lo zero, l’inattività…la nullità…suo fedele specchio.

Quali “grandi opere” potrebbero mai partire, assieme a quel nugolo di tangenti da noi pagate, per un paese che non desidera neanche spostarsi, neanche affacciarsi…ma solo incontrarsi nelle strade e scambiarsi quel poco che ha ?

Pil, Mib, inflazione, interessi bancari, iva, tasse varie, bollette pazze o estorsive…parole senza senso, cadute nel vuoto di un paese che non risponde più agli interessi di chi lucra sulle disperazioni e sulle morti, sulla distruzione e sull’avvelenamento del territorio, sulla corruzione dei dementi impossessatisi di una seggiola a Roma solo per le loro “amicizie” o “vocazioni”…non certo per le loro capacità.

Uno sciopero sociale per riprenderci il nostro spazio vitale, il senso della vita, dei nostri affetti e dei nostri sentimenti, dei nostri sogni e delle nostre certezze…non è neanche faticoso farlo…basta incrociare le braccia.

 
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