Traumatofilia

IV


E ancora persiste nel divenire ogni passo il tempo orientato verso l'assenza, ininterrottamente a svelarmi il tuo crescere arcaico e a farne nostalgia. In fin dei conti la vita è un vivaio che soffoca e smorza veterani deliri e da protezione ad ogni parola che si emette e svincola da una intermittenza svigorendola in un vuoto di forze che ciondola. In ognuna di esse l'incisività ce la mettevi tuche eri la combustione di un pensiero e di un corpo che sarebbero stati altro. Ti ho idolatrato di più prima, ti amo di più ora, se ti penso dopo questo corpo è perché ho la lusinga che non sia incessante l'inventiva dell'atto carnale ma l'incaponirsi della leggiadria labile ed effimera in esso, indistinto e dissimulato dal ricordo.