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Insegnami a essere figlia: Davide.


 
Davide ama da sempre il calcio. Il campetto dell'oratorio è il suo ambiente naturale e la madre, ogni volta, deve sudare sette camicie per distoglierlo da quella sua passione. Ma un bel giorno, visto che il prete aveva chiuso l'oratorio in quanto assente, si ritrovò a passeggiare per le viuzze del paese e la vide. Non era la prima volta in realtà, ma quella ragazzina col fratellino perennemente a rimorchio l'aveva sempre incuriosito. Daniela, o forse Danila...non ricordava bene il nome. Preso da un impeto di coraggio, affrettò il passo deciso a rivolgerle la parola. Ma giunto a pochi metri da lei, si bloccò all'improvviso, indeciso su come affrontarla. Da parte sua, non appena lo vide, la ragazzina si strinse il fratellino addosso, quasi volesse assumerlo ad arma di difesa. Davide non ci fece molto caso, d'altronde si sapeva che le femmine avevano paura di tutto, e spesso si beccava con gli amici su questa cosa.- Ciao...- disse infine tutt'altro che sicuro.- Ma tu non sei l'amica di Simona?- Sentendo il nome dell'amica del cuore, Danila sbarrò gli occhioni stupita.- E tu come fai a conoscerla...non mi sembra di averti mai visto a casa sua...- Rispose incerta. Davide gongolò a quelle parole. Aveva sparato nel mucchio e Simona era tra una delle più gettonate tra i ragazzi. Si diceva in giro che tenesse nascosti giornaletti proibiti, e che spesso non perdesse occasione di sfogliarli con le amiche.- Dimmi un po...- ribatté lui sempre più audace.-Non è che stai andando da lei?- Danila non rispose subito, limitandosi ad osservare quel ragazzino insolente ma dagli occhi azzurri tremendamente belli. Il ciuffo di capelli biondi poi, gli dava un'aria sbarazzina ma per nulla feroce.- Non ti riguarda...- disse infine, ma il suo sguardo diceva esattamente il contrario. Voltandogli quindi le spalle, s'incamminò verso l'abitazione di Simona, sicura che l'avrebbe seguita.                                                    C@nt@storie