Creato da I_mie_racconti il 17/04/2013

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Insegnami a essere figli... »

Insegnami a essere figlia.

Post n°1 pubblicato il 17 Aprile 2013 da I_mie_racconti
 

Insegnami a essere figlia.Post n°551 pubblicato il 05 Marzo 2013 da lascrivana

 

Mi sembra ancora di udire la voce squillante di mia madre, mentre mi urlava dalla cucina:

-Danìì! Fai attenzione a Micheluzzo quando si sveglia! Ora invece vieni qui in cucina a dare un occhiata alla minestrina che io devo scappare al lavoro-

-Ma mamma! Devo ancora finire di fare i compiti!-

-Ma quale compiti e compiti! A che ti serve studiare? Femmina sei, e per fare figli e mantenere la casa, non ci vuole di certo il diploma figlia mia. Come arrivi alla maggiore età ti devi maritare con un bravo ragazzo; lavoratore innanzitutto,  che ti porta il pane a casa. Anzi prima è meglio che ti porti la casa-.

Non ha fatto altro che ripetermi sempre le stesse cose per anni.

Non potevo uscire a giocare con le mie amiche senza che mi portassi dietro Michele. Non potevo distrarmi nemmeno un secondo, perché se lui si faceva male, le buscavo io.

Ricordo che un giorno cadde e si sbucciò il ginocchio malamente, grondando sangue fino a casa. Non dimenticherò mai la drastica reazione di mia madre; dopo aver pulito e fasciato la ferita a Michele, mi venne a cercare dove mi ero nascosta (dietro al bidone della spazzatura, inalando quell'orribile puzza di marcio per oltre mezz'ora)e mi fece salire le scale trascinandomi per i capelli.

Quando qualche volta provavo a lamentarmi delle mie gravose responsabilità; mi rammentava sempre della sua infanzia e di tutte le difficoltà che aveva affrontato lei:

-Ma tu che ne sai di quello che facevo io da bambina? Per fare il bucato mi recavo con la vasca piena di panni sulla testa fino alla lavanderia comune, che si trovava quasi alla fine del paese a 500 metri di distanza da casa, e per mano tenevo pure lo zio Gianni; che all'epoca era ragazzino terribile-.

Zio Gianni era il fratello più piccolo di mamma; e così che la storia sembrava ripetersi senza fine. Anzi a quanto pare io, ero pure più privilegiata, perché almeno non dovevo fare il bucato a mano.

Da quando eravamo emigrati al nord per lavoro, i miei genitori si erano modernizzati in tutto: tranne che per gravare il peso della casa sulla figlia femmina.

Era già tanto che mi mandavano alla scuola elementare, perché era d'obbligo e non potevano farne a meno, altrimenti mi avrebbero tenuto a casa pure la mattina per badare a mio fratello e rassettare la casa.

Comprendo anche i sacrifici di mia madre che si trovava costretta a fare solo i turni pomeridiani e notturni, nella fabbrica  dove lavorava, per potersi occupare di Michele la mattina, quando andavo a scuola.

 (Continua...)

L@ur@

 

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Commenti al Post:
margherita.22
margherita.22 il 17/04/13 alle 07:58 via WEB
Non dev'esser stata un'infanzia serena...la tua:-)
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 17/04/13 alle 08:03 via WEB
Non è andata così la mia infanzia. ma ti garantisco che comunque sia andata mi è andata bene. Non cambierei un solo giorno della mia vita. L'ho amata e l'amo ancora tanto.°__°
 
solopensieri0
solopensieri0 il 17/04/13 alle 12:19 via WEB
il genitore è il mestiere più difficile del mondo, un abbraccione e buona giornata cara Laura
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 17/04/13 alle 12:37 via WEB
Ecco perché nasce il racconto "Insegnami a essere figlia", proprio per quelle difficoltà e quel divario che separa i figli dai genitori. Quell'incapacità di capire il perché un genitore si comporta in un determinato modo nei confronti dei figli. Per quanto sia da capire, ma il nostro futuro e quello dei nostri figli: dipende da tutto quello che si assorbe nell'ambito familiare. Una buona giornata anche a te.
 
   
walter.mare
walter.mare il 14/03/16 alle 11:50 via WEB
Scusami se mi intrometto Laura; come il futuro di ogni uomo deve essere la sua donna, così deve essere anche per lei. La vera DONNA la si riconosce per quanto sa amare il suo uomo, amare i propri figli sono capaci tutte....
 
unpodeaunpobefana
unpodeaunpobefana il 17/04/13 alle 15:53 via WEB
Grazie a Dio ho avuto genitori si severi ma affettuosi e con il giusto senso delle cose. Comincio a leggere anche di qua ^___^
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 17/04/13 alle 16:21 via WEB
Sono felice che tu mi abbia raggiunto anche qui. Questo genere di letture vanno condivise con più tempo. La mia infanzia è stata un po' più matura,rispetto ai miei coetanei. I miei genitori mi amavano. Mio padre era severo e terribilmente bigotto. Sin da piccola mi sono dovuta confrontare con realtà differenti e peggiori della mia infanzia.
 
paoloroiter
paoloroiter il 17/04/13 alle 15:59 via WEB
MI PIACE QUESTO BLOG. PAOLO ROITER
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 17/04/13 alle 16:22 via WEB
Qui diventerà un specie di caffè letterario che spulcerà attraverso le mie narrazioni per scoprirne un po' sulle diverse realtà.
 
Lolablu7
Lolablu7 il 17/04/13 alle 22:03 via WEB
Hai messo l'accento su un aspetto psicologico riscontrabile di frequente nei genitori che si basa sul principio " io ho sofferto, ho avuto una vita difficile più della tua, pertanto non lamentarti". Accade a chi non riesce a superare le proprie sofferenze infantili, a chi non si rassegna e non riesce ad essere sereno. Mi dispiace tanto per quei figli ai quali si nega la serenenità affettiva e sui quali si riversano i fardelli del proprio vissuto. Ciao e benvenuta, Grazia:-)
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 17/04/13 alle 22:09 via WEB
Questo accadeva in passato. Oggi le cose sono cambiate: e i figli hanno preso il sopravvento sui genitori.Essere genitori oggi è veramente difficile. Benvenuta a te.°__°
 
   
Lolablu7
Lolablu7 il 17/04/13 alle 23:25 via WEB
Io non credo che non accada più, anzi, lo so per certo. Ho avuto a che fare con tanti genitori durante il mio lavoro e ti assicuro che è così. Concordo sul fatto che è difficile fare i genitori! Oggi più che mai.:-))
 
     
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 18/04/13 alle 07:59 via WEB
A maggior ragione che hai a che fare tutti i giorni con questa categoria, capirai che al genitore viene difficile dare un insegnamento diverso da quello ricevuto. Analizziamo per bene il concetto: <Un genitore che si è cresciuto da solo, contando solo sulle sue capacità intellettive e i gli scarsi aiuti finanziari: è normale che abbia disprezzato una certa categoria di papponi e mantenuti. Allora disprezzando quel genere di persone si aspetta che i figli seguano le loro orme e si diano da fare come hanno fatto loro: essendo orgogliosi della propria indipendenza>.
 
   
walter.mare
walter.mare il 14/03/16 alle 11:57 via WEB
Perchè la donna moderna si pone sempre il problema di essere una perfetta madre dei suoi figli, e perchè si pone mai la domanda se è o non è una perfetta amante del suo uomo? I figli appartengono al mondo ed è la società che li gestirà da grandi; l'uomo appartiene alla sua donna ed è lui che la donna dovrà saper gestire se vuole essere felice. Trovare la felicità nell'essere una buona madre significa aver fallito nell'essere donna per il proprio uomo.
 
kykky2001
kykky2001 il 18/04/13 alle 01:42 via WEB
Essere genitori non è mai stato facile ( e nemmeno essere figli!)!Al giorno d'oggi, poi, che entrambi devono lavorare, si è sempre di corsa e non si riesce a star dietro ai figli come una volta! Adesso poi la maggiorparte dei ragazzi non portano più tanto rispetto ai propri genitori, ma si imbrancano con i propri amici prendendone le abitudini e chiudendosi in loro stessi.
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 18/04/13 alle 08:02 via WEB
Non pensare che una volta avessero più tempo di oggi. I disagi finanziari, la prole numerosa, la vita di campagna, la mancanza di elettrodomestici; per non parlare poi delle scarse cure mediche! Il tempo è sempre stato limitato per un genitore."Insegnami a essere figlia" nasce proprio dalla complessità della situazione che nel corso degli anni non sembra essere migliorata.
 
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 18/04/13 alle 08:26 via WEB
roba da film dell'orrore:-Femmina sei, e per fare figli e mantenere la casa, non ci vuole di certo il diploma figlia mia. Come arrivi alla maggiore età ti devi maritare con un bravo ragazzo; lavoratore innanzitutto, che ti porta il pane a casa. Anzi prima è meglio che ti porti la casa-.
Questo era ridurre a zero l'autostima di una figlia femmina, marchiata in casa per la vita. Fortunatamente a me nessuno fece mai discorasi simili, almeno lì si sono salvati,mi hanno sempre incoraggiato a studiare e a venerare la Libertà di pensiero e di azioni, in primis i miei nonni. Bacio lauretta enri
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 18/04/13 alle 08:35 via WEB
Non puoi fargli torto Enri. Era l'educazione ricevuta che li spingeva a parlare in quel modo. E le cose andavano veramente così! Non è sufficiente criticare gli errori. Dobbiamo imparare a capire i segnali che la storia ci ha inviato nel corso dei secoli. I ragazzi di oggi sono peggio di quella generazione lì! E tu che bazzichi sempre nei media dovresti saperlo! Capisci il titolo di"Insegnami a essere figlia". E' un tema sensibile quello che stiamo toccando io e Cantastorie. In effetti pubblicherò a strati anche le parti dei suoi racconti in modo che vangano colti anche i suoi segnali come figlio maschio.
 
alfazulu31
alfazulu31 il 18/04/13 alle 15:34 via WEB
Quindi qui posterai i racconti senza interruzioni vero? Ciao L@aura
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 18/04/13 alle 17:54 via WEB
Esatto. Si riprende dall'inizio così posso rileggerlo quando mi pare. Grazie di essere passato.
 
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