Testimonianze

Conoscere Gesù

Racconto in breve come sono arrivata a conoscere Gesù.

Fin da piccola ho sempre creduto in Dio.
All'asilo mi prendevano in giro perchè con molta convinzione dicevo di credere negli angeli.
Infatti venivano raffigurati in disegni per bambini in polistirolo sulle pareti della mia scuola materna di F. in provincia di Mantova, dove io vivevo e all'epoca le insegnanti erano suore.
Erano gli anni 70. Nel mio piccolissimo centro immerso nella campagna della pianura padana ricevevo, come tutti, gli insegnamenti della religione cattolica, e in particolare, da mia nonna paterna che mi insegnava tutte le preghiere a memoria, recitate davanti al parroco locale fin dall'età di due anni.
Il concetto di giustizia, di bontà, i valori sacri insegnati dalla religione cattolica rimasero così per sempre inculcati nel fondo del mio cuore.
Così alla mia maniera, ho sempre pregato fin da molto piccola.
Abitavo in una casa di campagna lontano tre chilometri dal centro del paese. Cresciuta nel silenzio in un ambiente rurale, dove tutte le estati bisognava lavorare le cipolle, i pomodori, le barbabietole, allineare nei campi i tubi per l'irrigazione e tanti altri lavori così io e mio fratello Samuele (di tre anni più giovane di me), sotto il sole cocente di giugno, luglio e agosto, davamo una mano ai nostri genitori, durante le vacanze estive.
Il matrimonio dei mie genitori è sempre andato male a causa soprattutto del bruttissimo carattere di mio padre. Vivevamo di rado dei periodi spensierati e belli, poichè la regola era che di solito c'era un brutto clima fatto di scenate e litigi continui.
Mio padre si disperava per un nonnulla e incolpava di qualsiasi cosa mia madre insultandola. Questo fatto mi ha segnato profondamente e dall'età di sei anni dentro il mio cuore si ruppe qualcosa di grosso nei confronti di mio padre.
Il mio piccolo paesino è famoso in tutta la provincia di Mantova perchè proprio qui c'è una chiesa evangelica Valdese (che un tempo, circa cento anni, fa era molto attiva e viva nella fede, i credenti erano costretti a trovare lavoro fuori dal paese perchè erano discreditati dal parroco della chiesa cattolica locale). La mia maestra era una protestante e io ascoltavo nell'ora di ricreazione o se c'era una pausa in classe, i battibecchi che lei faceva con il prete insegnante di religione.
Gli anni delle media furono duri e terribili. Incominciai a capire com'era il mondo... gli amici e le compagnie.
Trascorsero gli anni, e mi accorgevo sempre più delle ingiustizie del mondo. Mi chiedevo perchè l'uomo aveva trascorso i suoi secoli a fare guerre, crociate e genocidi, il tribunale dell'inquisizione, l'olocausto degli ebrei. In quel periodo era anche accaduto l'incidente nucleare di Chernobyl. Queste domande mi assillavano e io non avevo alcuna fiducia nell'"uomo", nella politica, nel futuro... in chiesa cattolica ormai dopo aver studiato la riforma protestante e tutte le persecuzioni che aveva fatto, non ci volevo più andare. Avevo una prof. di storia che ci aveva informato benissimo su questi argomenti. A Ferrara gli insegnanti erano quasi tutti ex sessantottini atei e comunisti. Mi influenzarono moltissimo ma non sulla fede. In Dio ci credevo sempre. Anche se non riuscivo ad abbracciare in pieno le regole, le gerarchie e le tradizioni del cattolicesimo, avevo bisogno di sentire il semplice Vangelo.
A circa 18 anni mi fidanzai. Era un ragazzo biondissimo con i capelli ricci lunghi fino alla schiena, orecchino e collane. L'avevo conosciuto in discoteca. Chissà che tipo orginale doveva essere. Ma poi conoscendolo era molto conformista. Poi siccome a mio padre non piaceva, il mio ragazzo si tagliò i capelli e cominciò a vestirsi in modo elegante. Ma io ero troppo confusa e dopo il colpo di fulmine iniziale mi sentivo presa da insicurezze, dubbi e perplessità. Mi sentivo troppo giovane per parlare di matrimonio.

Avevo nel mio cuore un vuoto incolmabile....

Simona

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