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La stagione dei funghi


L’autunno si sa è la stagione dei funghi, quando le giornate si accorciano e l’aria fresca e frizzante da l’addio alla calda estate annunciando il freddo inverno, i boschi delle nostre montagne si animano di una gran quantità di cercatori che muniti di roncola e paniere fanno a gara per la raccolta di questi squisiti doni della natura.Non crediate però che “andare a funghi” sia un’attività  da intraprendere dall’oggi al domani, il provetto cercatore di funghi deve essere un esperto conoscitore delle diverse specie così da poter distinguere i funghi mangerecci da quelli non commestibili. È necessario poi avere delle basilari nozioni di ecologia che ci facciano comprendere l’importanza dei funghi nell’economia del bosco.A regolamentare l’attività della raccolta dei funghi nella Regione Campania esiste un’apposita legge, la N. 8 del 24 luglio 2007, che disciplina la raccolta e la commercializzazione dei funghi freschi e conservati. Le legge, facilmente consultabile  nel sito della Regione Campania-Assessorato all’Agricoltura, sancisce che la raccolta dei funghi e consentita previo il conseguimento di un’apposita autorizzazione (Tesserino) rilasciata dalla Provincia o dalla Comunità Montana per il territorio di propria competenza. L’autorizzazione, personale e non cedibile a terzi, può essere richiesta al compimento del quattordicesimo anno d’età ed è rilasciata dagli enti competenti, previo il superamento di un colloquio abilitativo finalizzato al riconoscimento delle specie commestibili ed alla conoscenza degli elementi essenziali della micologia e delle intossicazioni da funghi.L’autorizzazione ha validità quinquennale ed è soggetta a convalida a cadenza annuale mediante pagamento di un contributo regionale. La legge “per la raccolta dei funghi” sancisce inoltre che la raccolta è consentita sul territorio regionale, tutti i giorni della settimana, da un’ora prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto. I cercatori potranno raccogliere una quantità massima giornaliera di chilogrammi tre complessivi per persona, i funghi raccolti vanno poi riposti in contenitori rigidi ed aerati idonei a consentire la diffusione delle spore, è vietato l’uso di contenitori di plastica chiusi come buste e secchi.Tralasciando le fatiche e gli oneri necessari per ottenere la necessaria autorizzazione e la giusta esperienza per diventare cercatori di funghi, dedicare del tempo a quest’attività da l’opportunità di trascorrere del tempo a contatto diretto con la natura, il lento comminare per i boschi ci ripagherà delle fatiche fatte e se la fortuna ci assiste, avremo la soddisfazione di poter gustare uno squisito risotto ai funghi da noi stessi raccolti.Ferdinando Fontanella.