Naventae

Elogio della fuga...ma ora basta...


 A cena con la mia sorella d'anima...l'ultima volta è stata più di un anno fa. Pochi incontri, fondamentali...La notte di S.Giovanni del 2006 le ho presentato il mio primo amore, rivisto dopo 26 anni, perchè corrispondeva quasi perfettamente alla visione dell'uomo che desiderava, per sentirsi completa...3 mesi di amore e fusione totale, 3 mesi di lotta contro la sua rabbia verso un femminile distorto...Alla fine non ce l'ha fatta, è prevalso l'amore verso sè stessa e la consapevolezza che tutto l'amore che provava per lui non sarebbe bastato a liberarlo da quel mostro, quella rabbia che usciva incontrollata e lo spingeva fino a metterle le mani al collo...L'ho rivisto lo stesso giorno, a pranzo, casualmente...Casualmente è un avverbio fittizio, serve a scaricare la responsabilità di ciò che ci accade in ogni istante della nostra vita..."Mi dispiace...avrei voluto passare da te, per scusarmi..." Ho provato in parte, mesi fa, un assaggio dello stesso mostro...Ho avuto paura, ma ho mantenuto il controllo...mi ha aiutato l'imbeccata di un'altra sorella, che in quel momento stava leggendo "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estés...Mi disse di leggere il capitolo sulla stanza di Barbablù, ed è quello che mi ha salvato...Anch'io, con tutto l'affetto che posso provare per lui, ho preferito defilarmi, sparire...E nello stesso giorno li vedo entrambi...Lui mi racconta che il tango argentino, che pratica da poco, gli sta dando tantissimo...Lei mi racconta che balla da poco il tango argentino, è felice e da 2 mesi ha un nuovo compagno...che sa ballare il tango argentino...Già...la mia amica, nella sua nuova co-creazione di un compagno ideale, ancora più particolareggiata, grazie all'ultima relazione devastante-illuminante, aveva inserito il tango argentino, sua nuova passione, come abilità preferita...E questo le ha permesso di confermare che il nuovo incontro, quegli occhi già visti in sogno, appartenevano al nuovo lui..."Sai, mi sono resa conto che le caratteristiche che ho descritto sul foglio, le qualità che cercavo...in realtà le ho fatte mie...sono diventata nuova, completa...e poi è arrivato lui...perciò ora sono serena...non è un bisogno, stargli vicino, non è un completamento...io ormai sono già così, e non posso regredire, tornare indietro..."Lo so che funziona...io ho fatto quel foglio per descrivere la mia nuova casa, il mio nido ideale dove avrei recuperato le forze e la vita...ed è arrivata, rispettando tutti i termini  vincolanti descritti, per certi versi oltre le mie aspettative, infatti ora sono guarita......quasi......manca ancora un aspetto, emotivo, profondo, da sanare...e dal quale fuggo costantemente, quando c'è la possibilità che, da fantasie della mente, nelle quali sono maestra, si manifesti la realtà di un incontro reale, concreto, e quindi potenzialmente doloroso, con l'altro...Chi è l'altro? Un maschile che non ho ricevuto con una sana modalità da bambina, l'attenzione, la protezione, la tenerezza di un padre assente, non per volontà ma per necessità...E che tutto l'amore del mio compagno non è in grado di sostituire, di colmare...  Fuggire dalle emozioni finora è stata la via che ho scelto...Ma...non è più tempo...Da un pò riesco a piangere quando provo dolore...e per me è una conquista...è come se uscisse un muco antico, secoli e secoli di dolore cristalizzato, congelato, che finalmente sta uscendo, pian piano...La mia bambina interiore sta imparando che non si muore quando si sbatte contro le barricate di un amore impossibile...