Akira Kourosawa: "Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.
Robert Redford:Hubbel Gardiner Barbra Streisand:Katy Morosky Bradford Dillman:J.J. Lois Chiles:Carol Ann Patrick O'Neal:George Bissinger Viveca Lindfors:Paula Reisner Allyn Ann McLerie:Rhea Edwards Murray Hamilton:Brooks Carpenter
Come Eravamo (The Way We Were) e’ uno di quei film che si presta a letture multipiano, in cui una parte della vicenda pare sempre fare da scheletro per l’altra. Per la prima volta sullo schermo, è la storia d’amore, il pretesto per raccontare alcune pagine della storia politica americana, o viceversa, e’ la politica a fare da sfondo ad una delle piu’ complesse e sfumate storie d’amore mai raccontate.
La trama
Katy Morosky ragazza ebrea, appartenente alla Lega dei Giovani Comunisti, progressista e sempre in prima linea, Hubbell Gardiner, giovane e bellissimo esponente della upper class bianca e protestante statunitense conservatore e disimpegnato sono i protagonisti di questo film che narra la storia di due giovani intelligenti, promettenti, brillanti e focosi e pare sostenere la controversa teoria secondo cui un uomo e una donna a parita’ di intelligenza e spessore vedranno sempre lui un pizzico piu’ indietro rispetto a lei... eppure non è il solito biondo belloccio, anche se lei ne rimane affascinata prima ancora di poterlo appurare, ma ha quel pizzico di superficialità che in coppia lo rende sbilanciato a favore di lei , che è convinta di poterlo rendere migliore.
Hubbel non è all'altezza di Kathy, la quale tenta di trasmettergli la sua forte passione politica, in lui ha il soppravento la latente e malcelata voglia di vivere al di la dell'ideologia senza fedi o partiti, in pace e sereno, godendo degli attimi di spensieratezza ai quali Kathy sembra essere ontologicamente allergica.
“Tu non ridi mai” – “E tu ridi sempre?” si dicono al loro primo incontro, ed e’ in questo lapidario e semplice scambio di battute che si esprime un’incomunicabilita’ esistenziale insanabile con gli anni e con il progredire delle situazioni, buone ogni volta per combattere una guerra nuova (guerra di Spagna, Pearl Harbor, la morte di Roosevelt, la “caccia alle streghe” anticomunista), perche’ Kathy “non si arrende mai“. Cio’ che dell’altro meno si tollera e’ tuttavia cio’ che piu’ attrae, e mentre Hubbel si lascia ammaliare dalla grinta vitale e dall’intelligenza prorompente di Kathy.
Anche se poco incline al riso e, per dirla breve, pesante come un macigno, Kathy individua nel suo Apollo un talento che forse lui non ha e forse, è solo una proiezione di Kathy o una sua creazione da proteggere e coltivare, come una mentore d’altri tempi che cerca di preservare la bellezza delle creazioni letterarie di Hubbel dalla corruzione commerciale di una Hollywood mercenaria, da cui vorrebbe che lui desiderasse fuggire. Nel frattempo scopriamo che Hubbel osserva un’altra fanciulla, piu’ pacata, che non disprezza Hollywood e che trova le palme belle e rilassanti, a fronte di una Kathy che lamenta “Come vorrei che piovesse“.
I due protagonisti paiono diversissimi fin da subito. Lui che dorme in piedi, capace di farsi stancare dalla vita, di estenuarsi e di cercare il riposo, e lei che non dorme, non si stanca e non si riposa. Il tentativo che entrambi faranno di andare uno incontro all’altro si rivelera’ fallimentare, mentre l’ultima scena arriva, senza preavviso, come un coltellata alle spalle, che cancella speranze, non consola e non compiace, ma consegna questo film ai libri di storia anche per la musica, che amara e malinconica giunge a incorniciare una Kathy indefessa che combatte la sua ultima battaglia contro l’atomica, mentre Hubbel rimane li’, un passo indietro, come era sempre stato, e forse, non tanto piu’ felice.
La colonna sonora
La canzone del film, la mitica “The way we were” fu scritta da Alan Bergman e Marylin Bergman ed arrangiata da Marvin Hamlisch per l'interpratazione di Barbra Streisand. Fu subito talmente apprezzata che vinse il premio Oscar e il Golden Globe per la miglior canzone. Prova del suo enorme successo sono anche le numerose cover registrate dal 1975 aI giorni nostri, da Donna Summer a Beyoncè che nel 2008 l' ha eseguita al Kennedy Center Honors a Washington proprio davanti a Barbra Streisand. Compito della colonna sonora si sa, è creare l’atmosfera giusta all’interno della pellicola e la maliconia del testo e delle note del brano in questione riescono perfettamente nel'intento. La vicenda dei due innamorati, attravero gli occhi dei quali scorrono vent'anni di storia americana, è infatti pervasa da determinazione, forza e lirismo e non è mai sdolcinata.
Così come le parole ricercate del testo non lasciano spazio a voli pindarici o a fantasie da giovani innamorati, ma guardano con soffusa tenerezza gli anni passati, con la consapevolezza che appunto sono passati.. La grande verità che affermano è che tutti noi quando guardiamo indietro spesso non siamo realisti, non ricostruiamo la realtà come era, ma la ricordiamo addolcita dal tempo che è trascorso.. Gli anni, le difficoltà, le esperienze ci hanno fatto cambiare e ci inducono a conservare solo la parte migliore di ciò che è stato, cancellando quella dolorosa. Ecco quindi il sorriso bonario che compare sulle nostre labbra quando rievochiamo memorie.... ma anche la triste affermazione che non tutto è stato così dolce come ora lo ricordiamo: Hubbell e Katie hanno vissuto momenti estremamente difficili e quando si reincontrano dopo tanto non lo dimenticano, anche se poi si lasciano con uno degli addii più commoventi della storia del cinema...
Il testo
Come eravamo
Le memorie fanno luce sugli angoli della mia mente, sbiadite memorie con tenui colori di come eravamo
Immagini distrutte dei sorrisi che ci siamo lasciati dietro sorrisi che abbiamo scambiato per come eravamo
Può essere che fosse tutto così semplice allora o il tempo ha riscritto ogni cosa? se avessimo l'occasione di rifare tutto ancora una volta dimmi, vorremmo? potremmo?
I ricordi possono essere belli adesso e ciò che è troppo doloroso da ricordare scegliamo semplicemente di dimenticare così sono le risate che ricorderemo ogni volta che ricorderemo come eravamo
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il 22/11/2024 alle 10:43
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