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Qualcuno combattè realmente cosa nostra...


Il documento qui sotto è preso dagli Atti Parlamentari 26 Maggio 1927, ove il Capo del Governo S.E. Benito Mussolini portò a conoscienza di tutto il Parlamento della battaglia che il Fascismo stava conducendo contro la mafia.Leggetelo attentamente, e meditate ogniqualvolta qualche ignorante si permette di definire male assoluto il miglior periodo della storia d'Italia.“Signori deputati! Anche qui parlerò chiaro: non m’importa nulla se domani la stampa di tutto il mondo s’impadronirà delle mie cifre. La stampa di tutto il mondo però dovrà ammettere che la chirurgia fascista è veramente coraggiosa, è veramente tempestiva. Di quando in quando, giungono al mio orecchio delle voci dubbiose, le quali vorrebbero dare ad intendere che in Sicilia attualmente si esageri, che mortifica una intera regione, che si getta un’ombra sopra un’isola dalle tradizioni nobilissime. Io respingo sdegnosamente queste voci, che non possono partire che da centri malfamati. Signori, è tempo che io vi riveli la mafia. Ma prima di tutto, prima di tutto, io voglio spogliare questa associazione brigantesca da tutta quella specie di fascino di poesia, che non merita minimamente. Non si parli di nobiltà e di cavalleria della mafia, se non si vuole veramente insultare tutta la Sicilia! Vediamo. Poiché molti di voi non conoscete ancora l’ampiezza del fenomeno, ve lo porto io come sopra un tavolo clinico; ed il corpo è già inciso nel mio bisturi. Nei comuni di Bolognetta, Marineo e Misilmeri (Palermo) sin dal 1920 si era costituita un’associazione a delinquere, composta di circa 160 malfattori, che si erano resi responsabili di 34 omicidi, 21 mancati omicidi, 25 rapine, furti, ecc. A Piana dei Greci - e molti di voi ricordano quell’ineffabile sindaco, che trovava modo di farsi fotografare in tutte le occasioni solenni, e che ora è dentro, e ci resterà per un pezzo! - a Piana dei Greci, Santa Cristina di Gela e Parco, venne arrestata una comitiva di 43 malviventi, quarantatre, che avevano consumato 12 omicidi, 6 rapine, ecc. Nel circondario di Termini Imerese fra il 1 e il 31 marzo sono stati arrestati 278 delinquenti associati, che devono rispondere di 50 omicidi, 9 mancati omicidi 26 rapine: trascuro la minutaglia minore. Un’altra vasta associazione a delinquere venne scoperta nei circondari di Mistretta e Patti. Degli associati 40 vennero arrestati, e vennero sequestrate grandi quantità di animali e derrate per un valore di due milioni. Un’altra comitiva di malviventi a Belante e a Mezzoiuso aveva commesso 5 omicidi, 7 rapine ecc. A Piana dei Colli un’altra comitiva di gentiluomini, 37 omicidi, 31 mancati omicidi. A Bisaequino, Chiusa Selafani, Contessa Entellina, Corleone, Campofiorito, 72 delinquenti, 14 omicidi e reati minori. A Casteldaccia, Baucina e Ventimiglia (Palermo), si poté stabilire che 179 malfattori in epoche varie si erano resi responsabili di 75 omicidi, 14 mancati omicidi, ecc. Nei comuni di Bagheria, Ficarazzi, Villabate, Santa Flavia (Palermo) si era composta una associazione di 330 individui che in epoche varie si sono resi responsabili di 110 omicidi, 31 mancati omicidi, 19 rapine, ecc. A Santo Stefano di Quisquina, provincia di Girgenti, 42 individui, 12 omicidi, ecc. A Roccamena (Palermo) altra comitiva di 42 delinquenti con 7 omicidi, ecc. (…) Quali sono i risultati di quest’opera contro la delinquenza? Notevoli. Ecco un bollettino del prefetto Mori, al quale mando il mio saluto cordiale. Ecco il suo bollettino: è il bollettino complessivo per tutta la Sicilia. Nel 1923: 696 abigeati; nel 1926: 126. Le rapine da 1216 sono discese a 298; le estorsioni da 238 a 121; i ricatti da 16 a 2; gli omicidi da 675 a 299; i danneggiamenti da 1327 a 815; gli incendi dolosi da 739 a 469. Questo è il migliore elogio che si può fare a quel prefetto e ad un altro funzionario che collabora con lui molto egregiamente: parlo del magistrato Giampietro, il quale, in Sicilia, ha il coraggio di condannare i malviventi. Qualcuno mi domanderà: Quando finirà la lotta contro la mafia? Finirà non solo quando no ci saranno più mafiosi, ma quando il ricordo della mafia sarà scomparso definitivamente dalla memoria dei siciliani.