Neapolis

Post N° 47


Prima vi era la Questione Meridionale, da qualche tempo siam passati alla Questione Napoletana. E' palese e sotto gli occhi di tutti, che nella mia città da qualche tempo regna sovrana l'illegalità, il non rispetto delle regole sociali elementari e della vita dell'essere umano. Non eravamo così, lo giuro. Lo siamo diventati. Secoli e secoli di dominazioni, spagnoli, svevi, angioini, francesi.. (eccheccazzo...tutti qui venivano..) hanno fatto sì che il popolo napoletano dovesse sempre arrabbattarsi ed inventarsi furberie per sfuggire al dominante di turno. Carrarmati..? Esercito..? sono daccordo..siamo giunti ad un punto di non ritorno, e la presenza di soldati ogni 200 metri non può che farci rendere conto di quanto siamo caduti in basso. Per chi è attaccato alle proprie radici come me, scrivere di questo non è facile, e leggere ed ascoltare di continuo quotidiani e telegiornali che ogni giorno riportano il bollettino di guerra lo è ancora meno..però su di una cosa non transiggo: le esternazioni del beota di turno, che in questo caso risponde al nome di Calderoli Roberto da Bergamo, di professione cavadenti e per hobby Onorevole della Repubblica Italiana. "Napoli è una fogna da rifondare..bisogna raderla al suolo" dice il simpatico ometto, dalla soglia dell'osteria da cui è appena uscito. Questo piccolo politico leghista con la spada di taleggio ed il volto paonazzo per i capillari rotti dai troppi grappini ingeriti, vorrebbe che la mia terra divenisse una spianata unica, magari da
 adibire a parcheggio per automobili. Ora, non vorrei dilungarmi in analisi socio-economiche e questioni geopolitiche che sarebbero volte a confutare le tesi del suddetto, e che di certo annoierebbero voi e tedierebbero me, ma una cosa in tutta franchezza la voglio dire: che tu sia maledetto, Calderoli. Ora et semper.