Neapolis

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Vita, tu m'hai provocato, ed io me te magno!Stamane, come tutte le domeniche, sono uscito a prendere i giornali ed a comperare pasticciotti dalle mille creme debordanti..e guardavo oltre i vetri della mia auto come si può cercare di guardare oltre il bivio del proprio destino: con curiosità. Tanta la gente per strada..fa freddo ma c'è un bellissimo sole tenue.. alcuni bambini giocano e ridono infagottati in piumini rossi e bianchi..alcuni politicanti sono già in piazza, anche loro infagottati, ma solo nelle proprie bugie, e passeggiano e parlano con fare disnibito cercando di concupire le coscienze del popolo domenicale. Un ambulanza dietro di me si fa strada..corre veloce..lì dentro c'è qualcuno che rischia la vita..la guardo arrivare dallo specchietto retrovisore, ed accosto, butto ed incuneo la mia auto in un angolo, con noncuranza, quasi con sprezzo-disprezzo del mezzo, e seguo il blu della sirena con lo sguardo fin dove mi è possibile mentre si allontana, e vedo che gli altri, facendosi da parte con sveltezza, fanno lo stesso: - "bene.."- mi dico.. - " il nostro senso della pietà è ancora integro, almeno qui in paese..". Rifletto che in quell'ambulanza avrei potuto esserci io, o qualcuno delle persone che conosco, o uno dei miei familiari stretti.. e mi metto a pensare alla morte, al dolore. Ecco, io vorrei sapere come morirò..qual è la morte che il destino mi sta preparando: me ne andrò con qualche malattia tumorale ed in preda a dolori lancinanti..? o forse subirò una di quelle terribili menomazioni cerebrali che ti costringono a passare la vita come una pianticella muta, che deve essere bagnata, nutrita, e portata alla luce del sole quando c'è bel tempo..?? o anche un maledettissimo incidente d'auto, di moto..dove magari non sei neppure tu il responsabile, ma solo un paio di stronzetti ubriachi e galvanizzati da una qualche pasticchetta di ecstasy, che ti si schiantano dentro e tu pensi.."perchè proprio a me..?". E un bell'infartone no..? ..uno di quelli in cui ti arriva un dolore lancinante al braccio sinistro e tu cerchi di sgranchirlo pensando ad un crampo..ma poi senti che ti manca l'aria, sudi tanto, ed allora capisci che te ne potresti andare da lì a qualche minuto. Io vorrei avere il diritto di sapere come morirò; così, giusto per farmi un'idea..e poi non vorrei aver paura quando accadrà..voglio prenderla "bene", ecco. Mi rendo conto mentre faccio questi pensieri, di quanto io sia attaccato alla vita, alle persone, alla terra: come potrei fare a meno dell'abbraccio della mia bambina..?? come potrei fare a meno di guardare la penisola sorrentina di notte, che con le sue mille luci ed i suoi colori, ti fa'gioire l'anima..? come potrei stare senza gli occhi di mia madre, che mi guarda con l'amore più amore che c'è sulla terra..?!? e come mai potrei stare senza ridere, o sorridere, parlare, ascoltare le note di un pianoforte o il suono cupo e struggente di un sax..?  No signori..io non so se ce la faccio a morire.. il fatto è che proprio non me la sento..e temo che ci vorranno decine e decine di squadroni della morte per portarmi via. Vi garantisco però che venderò cara la mia  pellaccia. Anche a rischio di lasciarcela.                                                                      Au Revoir