Nebbie e dintorni

Nondum matura est


Dunque dovremo tenerci quest’Europa malata ancora per qualche anno di disgrazie e catastrofi annunciate, ci dicono dalla Francia. Non è ancora maturo il cambiamento e le città vincono sulle campagne della ‘douce France’ – dalle quali, con un sistema elettorale simile a quello che ha premiato Trump, sarebbe venuto un messaggio radicalmente diverso.Ed è difficile capire come i francesi delle grandi città, malgrado le centinaia di morti lasciati sul selciato delle piazze, les avenues, i teatri e gli aeroporti, ancora non esprimano cum grano salis e giusta rabbia le valutazioni politiche radicali e di grande severità e monito verso i combattenti e i rinnegati ‘radicalizzati sul web’ della ‘drole de guerre’ che ci è stata dichiarata e che vogliamo perdere.E, con la prevedibile elezione del fighetto Macron, uomo di apparato ed ‘europeo’ nel senso più deteriore del termine, offriamo l’altra guancia di un buonismo politico foriero di molte altre sanguinose stragi e attentati contro le polizie schierate per le strade delle nostre vite blindate.E le parole giuste le diceva all’inviato de ‘Il Fatto Quotidiano’ Alina, algerina immigrata di terza o quarta generazione e vera citoyenne francese che invitava a votare la Le Pen quale madre severa e interprete di un cambiamento necessario delle politiche di accoglienza e di integrazione.Ma nondum matura est e l’appello alla severità e i moniti a ‘rigar dritti’ rivolti dalla Le Pen alle serpi in seno delle banlieues trasformate in enclaves nemiche e polveriere sociali non trova sponda nelle menti e nei cuori di quei francesi disposti a tollerare ancora centinaia di morti annunciate prossime venture nella guerra che non vogliamo combattere e siamo destinati a perdere.Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Effetti collaterali della ‘drole de guerre’ che vogliamo perdere.http://milano.corriere.it/…/rissa-centrale-feriti-due…