Nebbie e dintorni

Eterni ritorni - Ieri accadeva


27 aprile 2016  Il film parte da una resurrezione – improbabile, come tutte le resurrezioni, a partire dalla Prima, non documentata, ma che, miracolosamente, tuttora sorregge l’elefantiaco e assai discusso apparato della Curia e della Chiesa romana e apostolica.Avvolto dai fumi infernali, in prima scena, torna Lui, caro lei, il genio del Male Assoluto, l’Ordinatore crudele di tutte le ‘contraddizioni in seno ai popoli’, a partire da quello ebraico, – chissà come e perché indicato come agnello sacrificale da offrirsi alle divinità del Valalla della razza ariana lanciata alla conquista del pianeta Terra e oltre.Una tesi ardita, quella della sceneggiatura, e un film a tesi che però tiene la narrazione cinematografica e satirica fino alla fine, pur sbattendo, come le biglie impazzite di un bigliardo sotto l’effetto di una magnitudo 8 sussultoria, contro il legno dei lati e degli angoli e dà allo spettatore l’effetto straniante che si ha coi film di Michel Moore: un po demenziali e spruzzati dall’abbondante prezzemolo della denuncia sociale catastrofista che non va da nessuna parte, ma, almeno, non va a sbattere cinematograficamente annoiando l’incostante spettatore.Perciò vi raccomando di andarlo a vedere, un tale film di denuncia sociale esilarante e satirico, sia che apparteniate al coro dei laudatores di Lui, che invocate l’Eterno Ritorno e vi lamentate dell’inferno presente in cui viviamo immersi e della tragedia della coabitazione forzata tra popoli diversi e l’un verso l’altro armati e ‘radicalizzati sul web’, sia che siate buoni, buonissimi e perfino buonisti e abbiate in mente le ‘magnifiche sorti e progressive’ e un paradiso in terra privo di rabbiose frontiere chiuse – e i popoli diversi affluenti a milioni affratellati in un sempiterno abbraccio di felicissima coabitazione europea e i serali brindisi collo sprizz in mano perfino coi musulmani di Moellenbeck – loro solo acqua minerale, naturalmente; tenete sempre a mente il ‘politicamente corretto’ e guai a sgarrare, ne va della vita.Scherzi a parte, il film è bello, costantemente tenuto in vita dalla tensione satirica che: ‘E’ Lui o non è Lui?’ con tutte le gags che ne conseguono e sono ben rappresentate e descritte, ma con quel peccato originale della tesi resurrezionista che fa capolino, vedo non vedo.E il regista e lo sceneggiatore la fanno riapparire impavidi nel finale tetragono e cupo e che dissolve il divertimento della satira fin lì brillantemente elaborata in un fuoco ridicolo da ‘Notte dei lunghi coltelli’ e/o ‘rogo dei libri’ o le stelle di Davide stampate sulle vetrine dei negozi ebraici e cucite sui vestiti, attualizzate nelle immagini delle odierne manifestazioni, episodiche e folcloristiche e di ‘quattro gatti’, dei ‘neonazi’ tedeschi, ma inclusi i cittadini scontenti della politica immigratoria della Merkel riuniti nei comitati dei ‘Pegida’ – che niente hanno a che fare coi neonazi, ma ‘tutto fa brodo’ per i sostenitori dei ‘no borders’ e la varia e vasta congrega dei buonisti europei tanto, tanto accoglienti e con la fede nella mescolanza universale quale panacea post moderna di tutti i mali del mondo.Un film a tesi che avrebbe urgente bisogno dell’antitesi di un bagno nella realtà, – ben più complessa e, certo, non riducibile alle improbabili resurrezioni naziste: tesi sposata spavaldamente dagli sceneggiatori e dal regista – e magari di una credibile sintesi che ci aiuti a predire cosa veramente avverrà nel crogiolo caotico di contraddizioni e opposizioni della inquieta società europea di inizio millennio, lasciando perdere le inutili e stupide provocazioni che non portano da nessuna parte.
Lui è tornato RecensioneLui è tornato recensione adattamento best seller che ipotizza ritorno Adolf Hitler Berlino contemporanea Oliver Masucci David WnendtCOMINGSOON.IT