Nebbie e dintorni

Tempo che vai vocabolari che trovi


Tempo che vai vocabolari che trovi.Dunque è possibile una vita altra e diversa da quella che ci affannava un anno fa: di barconi e sbarchi a catena di montaggio e sindaci in rivolta contro i prefetti per gli stipamenti costrittivi dei ragazzoni clandestini misti ai pochissimi veri profughi e 'aventi diritto' in caserme ed alberghi in crisi di prenotazioni.E la terribile iattura che in Francia si paventava della Le Pen all'Eliseo - e si é inventato dal nulla il movimento 'En marche' che di strada, in verità, fin qui ne ha fatta pochina – la iattura è capitata da noi: il Belpaese 'dove il si suona'; ed è suonata, alta e forte, la sveglia di un Salvini-pigliatutto e i porti chiusi come d'incanto e, in un lampo, le micidiali o.n.g. taxi del mare si sono ritrovate senza più un luogo di scarico della tragica merce di cui andavano oscenamente fieri.Dunque si può vivere e 'stare in Europa' anche con la faccia truce di chi ne aveva abbastanza di quell'andazzo osceno di gente che va a morire in mare pagando cinquemila euro per un funerale annunciato – e il Mediterraneo è tomba liquida voluta da un buonismo assassino che spaccia per pietosa accoglienza e dovuta un tragicissimo commercio di vite umane con le mafie libiche e tunisine ed egiziane.Si può fare: di essere in Europa al modo di 'quelli di Visegrad' e dell'Austria e della destra bavarese al governo in Germania - e cercare altre vie e modi per sopravvivere alle catastrofi umanitarie che stavano per diventare catastrofi nazionali a causa di quella sinistra di imbelli e saccenti che attizzavano i fuochi sociali del conflitto: inevitabile quando la quotidianità è quella degli stipamenti costrittivi e dei numeri sempre crescenti di affluenti 'non aventi diritto' secondo le leggi vigenti relative alle frontiere.E non ci turba che qualcuno spacci tutto questo per 'fascismo incombente': 'Un po' qui, un po' là, un po' tu, un po' un altro'. E' un uso improprio della Storia e non ha davvero niente a che fare con la sottovalutazione e la tolleranza colpevole delle diplomazie europee ante 1940 dell'invasione della Polonia da parte del Mostro nazista.E' tutta un'altra Storia, se perfino negli archivi della vita di Einstein si è scoperta – oh Cielo! - una traccia di preteso razzismo per certe sue frasi scritte in viaggio sui cinesi e gli indiani dello Sri Lanka. Lui che era osannato, fino a ieri, per essere quello della comune 'razza umana', scritta sul modulo per l'ingresso negli States.Parti del tempo che fu, le frasi incriminate di Einstein, - un tempo che non odorava neanche da lontano dell'odierno, ipocrita, 'politicamente corretto' che vuole 'operatore ecologico' il vecchio e amatissimo 'spazzino' e il 'sordo' e il 'cieco' derubricati a 'ipo udente' e 'ipo vedente'. Tempo che vai vocabolario che trovi.
LASTAMPA.ITDiari inediti di Albert Einstein rivelano i suoi stereotipi razzisti e xenofobiUna patina d’insospettabile razzismo si deposita sulla memoria di Albert Einstein. Le dichiarazioni incriminate arrivano dai suoi diari di viaggio finora inediti scritti durante un tour asiatico tra il 1922 e il 1923. Le pagine seguono le sue esperienze in Asia e nel Medio Oriente. Einstein fa gen...