Nebbie e dintorni

Pagliuzze e travi


 E' cambiata radicalmente – e in brevissimo lasso di tempo – la narrazione sui 'migranti'. Per anni abbiamo ascoltato - stupiti della follia accogliente spacciata per pietas necessaria e vangelo, in barba ai numeri debordanti dell'assalto quotidiano - abbiamo ascoltato e veduto, dicevo, i dettagli dei lunghi racconti e le monografie dedicate e l'impazzare sui tiggi delle immagini strappa-lacrime dei 'poveri' e degli 'ultimi' che affluiscono impuniti in Occidente per sognare la loro parte di ricchezza futura.E, in quel clima di servaggio culturale di stampa e televisioni congiunte, sembrava che niente di diverso si potesse dire e raccontare di quegli eventi tragici, prima e dopo gli sbarchi, pena l'interdetto politico e l'andare a sbattere contro il fuoco di fila rabbioso delle invettive 'fascistaleghistarazzista' che chiudeva ogni bocca e scavava le opposte trincee.E oggi, invece, la questione 'migranti' esplode in Europa e i telegiornali devono dar conto, obtorto collo, che la pietas dell'accoglienza senza limiti e confini ha recato seco una reazione di rigetto delle popolazioni stanziali e, conseguentememente della politica degli stati - e tutto verrà ridiscusso, nei prossimi 'vertici', degli accordi strampalati che hanno chiuso malamente alcune frontiere a nord. E l'Italia potrebbe essere costretta ( ma forse no) a riprendersi tutti i clandestini migrati di là delle Alpi grazie al colabrodo Schengen e all'afflusso incessante dei barconi. Chi vivrà vedrà.E se la battaglia politica delle narrazioni pubbliche che sono finalmente cambiate è vinta - ad onta del fuoco di sbarramento e quotidiane bombe di mortaio dei giornalisti giapponesi in trincea, rai news 24 e rai3 in testa - resta da vincere la battaglia delle idee che si è combattuta anche sui 'social media', con quel tale che si lamenta di troppi amici che lo fanno ammalare, per il loro battere pervicace di questi dolorosi tasti su facebook, e li dice ossessionati, ma tace la trave nell'occhio dei tiggi e dei giornali di regime che, ogni santo giorno che Dio manda in terra e per molti anni a seguire, hanno titolato e titolano sulla questione 'migranti' in tutte le salse e variazioni sul tema e 'speciali' televisivi e iniezioni intensive di pietà indebita. Pagliuzza e trave, per l'appunto, poveri cari tanto fragilini.
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