Nebbie e dintorni

L'umanità ha la pelle dura


  
E' pur giusto l'ascoltare che faccio delle trasmissioni di 'radio-pd-in cattività' – una sorta di radio-londra dei nostri tempi, con i messaggi in codice, le musiche della rivolta di chi attende la fine della dittatura populista e il sogno di rivalsa sui tempi cupi del fascismo che incombe.Perché è proprio così che la vedono quelli di rainews24 - con aperta sfida al senso del ridicolo -, col sergente maggiore Micaletto in testa che, la mattina, ci legge le prime pagine dei giornali come fossimo sospesi tra Caporetto e il Piave della Vittoria. Siamo tornati al fascismo/populismo, mammaliturchi! e Salvini è il nuovo duce alleato dei nazisti/fascisti di Visegrad e c'è una emoraggia di umanità (sic) e poverini i migranti che fuggono dalle guerre/fame/siccità – e chissà perché qualsiasi umana catastrofe e piaga deve riversare le sue nefaste conseguenze sulle nostre coste e insidiare i fragilissimi equilibri economici e sociali del nostro e di altri paesi di un'Europa che si sta squagliando come neve al sole in questa estate di tormenti.Dovrò, prima o poi, rivedere le bozze di un trattato sulla post moderna faziosità, fitta di fake news e interpretazioni forzose e che sfidano il comune buon senso e lo farò registrando, in primis, i commenti acidi del sergente Micaletto e i suoi nascosti rigurgiti di bile politica quando dà conto della 'campagna elettorale permanente' di Salvini – ed è, invece, l'applicazione, nel ruolo di ministro di un governo nuovo, delle cose che in campagna elettorale ha promesso; ed è persona coerente e rispettosa del mandato ricevuto da tutti coloro che vedono il controllo ferreo dell'immigrazione massiva e sregolata e guidata dai mercanti di vite umane e dagli scafisti assassini il principale obiettivo di governo. Alla via così e lunga vita al presente governo e al nostro ministro degli Interni. 'Oh Capitano, mio Capitano!' (quando ce vo', ce vo').E una mia amica, di opposta sponda politica, che adorerà il Micaletto, immagino, e il suo modo di leggerci i quotidiani e dare spazio ai suoi editorialisti preferiti (tutti di sponda buonista e piddina) rilanciava sulla sua pagina social l'invito ai registi di sinistra e attori famosi e nani e ballerine (si sarebbe detto in altri tempi) a insorgere contro il prepotente verbo 'populista' – e le mancava solo la citazione di 'se non ora quando' a dare singulto di pianto alla sua disperata perorazione.Infiammazioni. Gravi e refrattarie agli antibiotici del comune buonsenso. Passerà anche questa, che volete farci. Abbiamo vinto e perso guerre e malattie, risorgeremo alla sensatezza dei tempi nuovi e ritroveremo il senso delle proporzioni e l'amore per la buona e sana politica e per la legalità che si impone e si rispetta. Ce la faremo. L'umanità ha la pelle dura.