Nebbie e dintorni

Di storie e margini


 Le buone storie invitano a scrivere altre storie, possibilmente altrettanto buone. E' questo che conta.Scrivere storie. Perché non resta altro sull'orizzonte del tempo. Non è rimasto altro, in effetti, stando a quel che ricordo.Di sé diceva che era un po' 'borderline'. Chissà che voleva dire. Lo diceva per scusarsi, per accreditarsi come una normale, sia pure amante dei margini. Ma l'ho saputo dopo che tutto si era compiuto. Voi sapete che cosa accade nei margini? Di una pagina, di un impero, di un tempo che accoglie milioni di storie? Accade di tutto, ma nessuno ne parla o ne scrive perché conta quel che accade al centro della pagina scritta, nel riquadro dove le parole e gli accadimenti trovano un senso e una frase si compie e si accoda alla precedente e una storia si delinea e ne comprende un'altra e un'altra ancora.E io, allora, non sapevo leggere sui margini, non avevo mai peregrinato sui margini di una qualche storia, di nessuna storia. Così si è chiusa quella storia e solo le complicate cose che accadono nei ricordi mi spingono a tornarci e provare a dire e raccontare.So che viveva un dramma. L'amore era finito ma era rimasta imprigionata in una storia di affetti. Marito e figli, per intenderci, una storia normale, una normale ragnatela dove si resta impigliati e il ragno del tempo ingigantisce e dai bordi della sua tela viene verso il centro e tu sei impigliato nella tela appiccicosa e sai che ti si mangia, che la bestiaccia affonderà le fauci nella tua carne e non puoi fare nient'altro che agitarti e perire... (segue)