Nebbie e dintorni

Torri di Babele tutt'ora in costruzione.


 Nella confusione delle lingue di Babele in cui viviamo immersi uno stesso fatto viene nominato diversamente secondo convenienza e sentire politici. Ed ecco che il 'salvataggio' in mare di 100 e uno migranti da parte della nave italiana Asso 28, coordinata dalla guardia costiera libica - a cui abbiamo fornito navi ed addestramento specifico proprio per questo genere di interventi in mare già al tempo di Minniti agli Interni e oggi con Salvini – viene ad assumere connotazioni di tregenda e tragedia nel titolo suggestivo de 'Il Manifesto'. 'Ritorno all'inferno' titolano i valenti giornalisti all'estrema sinistra dello schieramento buonista e nessuna lode ai salvatori che hanno riportato in porto e a terra i 'migranti', chissà perché.E se la Libia è un inferno, nell'immaginario costantemente apocalittico di costoro, il mettersi in mare volontariamente (e pagando fior di denari) stipati in numeri esorbitanti su fragile navicella e/o barcone/gommone scientemente scassato al fine di giustificare la nomea di 'naufraghi' e 'naufragio' e il 'salvataggio' conseguente a norma di 'legge del mare' dovrebbe ugualmente essere bollato negativamente e indicato quale cosa che 'non s'ha da fare' perché è grimaldello criminale di scafisti e commercianti di morte (complici le vittime che pagano loro l'obolo mortifero) a cui non importa un fico secco dell'esito della mala azione di procurato e sistematico naufragio: se di annegamento collettivo o di riuscito 'salvataggio' concordato con la o.n.g. di turno opportunamente avvisata del misfatto col telefono satellitare.E davvero non c'è modo di conciliare i due opposti schieramenti e indurli a usare un linguaggio comune basato sull'osservazione meticolosa dei fatti accaduti in mare e delle parti in commedia, (pardon: 'tragedia') al fine di evitare l'apparizione in internet di quei disgustosi e osceni titoli sui giornali e giornaloni faziosissimi (la Stampa, Repubblica, il Corriere) ed in video e in voce sui telegiornali - tutt'ora schierati, come un sol uomo, sul fronte buonista e accogliente a sproposito e ad oltranza, ad onta del fatto che il 60 e più per cento degli italiani approva l'operato del governo e, in particolare, del suo ministro dell'Interno e della politica dei porti chiusi e le o.n.g. al palo, ma che ancora si provano, piratescamente, a soffiare con destrezza alla guardia libica i pretesi naufraghi e scodellarli in Europa, il loro Bengodi.La costruzione della torre di Babele non è mai stata sospesa, ahinoi, e finiremo per vederla svettare, in questo scorcio di terzo millennio di insania collettiva, più alta del più alto grattacielo mai costruito – monumento alla tragedia umana dell'arroccarsi sulle proprie posizioni politiche, incuranti del buonsenso e del senso delle proporzioni e della capacità/possibilità di convincere i concittadini delle proprie buone ragioni.