Nebbie e dintorni

Ignominie dimenticate


 13 agosto 2015Se consideriamo l'iter e l'applicazione della 'legge 40' e i molti ricorsi alle corti di giustizia dei cittadini, penalizzati e castigati dai suoi odiosi diktat, che l'hanno finalmente affossata e resa scrittura italica inutile e stupida, (ispirata e fortemente voluta dal fondamentalismo vaticano), non è peregrino far notare che alcuni interventi dei vescovi e del loro leader massimo sono sciocchezze palesi che preferiremmo non ascoltare e leggere in cronaca per carità di patria e forte disagio nel vedere quei tali insaccati in buffe tonache ormai privi di ogni credibilità e autorevolezza. E le chiese vuote e l'abbandono dell'istituto della 'confessione' da parte di una moltitudine di ex praticanti sono evidenze che ci mostrano la solitudine e la crisi di identità e di riferimenti autorevoli e 'forti' dei preti di ogni ordine e grado.Né miglior figura hanno fatto i monsignori nel corso della 'battaglia' contro divorzio e aborto – entrambe concluse in modo ignominioso e con una perdita di controllo sociale e 'spirituale' mai più recuperati. E, recentemente, la cronaca ci ha consegnato in video e in voce l'abdicazione plateale del dogma dell'infallibilità del papa con quel sonoro e vergognosetto: 'Chi sono io per giudicare?' riferito a una questione di comportamenti sociali e privati che il racconto biblico puniva, invece, col fuoco di Sodoma e Gomorra. Non ci sono più i papi e i preti di una volta, mannaggia – e chissà che ne è stato del paradiso e dell'inferno e del purgatorio e di quell'empireo folto di santi e beati la cui effettiva esistenza i cosmonauti non hanno verificato nel corso delle loro escursioni fuori della stratosfera.E quel tal monsignore che si sbraccia a maledire i 'piazzisti da quattro soldi' da vecchi pulpiti obsoleti e tristi e ci ammannisce sermoni savonaroliani da nessuno condivisi su pietose 'accoglienze' impossibili di mezza Africa e di tutta la Siria e della Palestina – passando per il Bangladesh e l'Afganistan – meglio farebbe a ritirarsi in convento a coltivare un suo hortus conclusus e a meditare sulle passate grandezze e le attuali miserie che hanno ridotto i preti e i loro ascendenti gerarchici alla sola funzione meritoria di celebrare i funerali di coloro che, in punto di morte, si ravvedono e provano a 'mettersi in regola' in extremis – non si mai cosa ci aspetta di là del buio degli occhi chiusi, pensano i furbi.Vedi mai che ci sia davvero la 'grande luce' raccontata da molti di coloro che, in limine mortis, sono stati poi chiamati indietro da valenti medici e chirurghi. Amen e così sia.