Nebbie e dintorni

Le geremiadi di sempre e le facce di tolla in tivù


 Un'altra estate del nostro scontento è volata via rapida, malgrado i giorni afosi ne abbiano appesantito le ali, e si è sommata a tutte altre estati delle nostre vite che poco ricordiamo, ma le registriamo controvoglia, nei giorni dei compleanni, sbalorditi per il numero soverchiante degli anni che l'anagrafe ci addebita e 'ci pareva ieri'.E i freschi umori del mattino di settembre hanno il passo de '...l'autunno che incede con lentezza indicibile' e anch'esso, come gli anni vissuti e cumulati, 'lungamente ci dice addio'.E i morti di Genova di quest'estate di catastrofi annunciate hanno distolto l'attenzione politica dallo spread che condannava anticipatamente il governo giallo-verde - populista e inviso all'Europa della Merkel e di Macron – e lo scoglio dell'autunno 'caldo' sembra superato; e il varo della manovra economica, forse, supererà tutti gli esami dei maledetti 'mercati' e speriamo che 'ce la caviamo' per il rotto della cuffia, malgrado l'indigesta novità del primo populismo al governo in un paese europeo che rischia di trascinare con sé la Svezia e, a cascata, molti altri stati dell'Unione disunita.E il nodo gordiano delle svolte elettorali 'populiste' è sempre quello: il disordine immigratorio, il caos sociale immesso in grandissimi numeri dalle sinistre di s-governo nelle tragiche periferie urbane, - degradate già di loro da gran tempo e fitte di indigenti indigeni che si vedono scavalcare nelle liste di attesa per un alloggio a canone ridotto dagli immigrati affluenti a centinaia di migliaia: più prolifici e perciò 'più bisognosi'. La 'guerra tra poveri', per intenderci.Ed è questo che rimproveriamo ai nostri concittadini che hanno votato pd e tuttora non si dicono pentiti e non si battono il petto e non si cospargono il capo di cenere per il quadro sociale disgraziato e massimamente degradato che hanno consegnato a noi 'populisti' a marzo - e faticheremo alquanto a riportarlo sotto governo e nuovo ordine e rispetto della legalità repubblicana, sempre negletta e trascurata dalle sinistre a favore di una malintesa e indebita pietas rivolta agli affluenti 'richiedenti asilo' di ogni genere e grado.E la dimostrazione ultima di quel disordine epocale del nostro scontento e affanno politico ce l'ha data la Caritas per bocca del suo serafico portavoce romano – che ci ha ricordato, come sia del tutto naturale e scontato, che i cinquanta 'richiedenti asilo' della famigerata nave Diciotti, sciamino per le vie di Schengen. violando anche le frontiere a nord, dopo il loro 'naufragio organizzato' dai maledetti scafisti assassini. E basteranno i controlli casuali dei Francesi, Svizzeri e gli Austriaci sui treni a rimandarceli indietro, nel tristo paese dell'accoglienza indebita che il bravo Salvini è finalmente riuscito ad arginare - ed ha costretto l'Europa tutta ad 'assumersi le responsabilità' collettive dovute al paese che fronteggia, con gravi oneri e nessun onore, la liquida 'frontiera sud' ed è caricato di malintesi 'doveri umanitari'. Quale quello di raccogliere in mare finti naufraghi di naufragi organizzati da criminali scafisti dediti al commercio di vite umane e responsabili di mille e mille annegamenti.Cospargetevi il capo di cenere, gente del pd e buonisti associati, e cambiate finalmente il corso dei vostri pensieri colpevoli - e battetevi il petto in pubblica processione per tutto il disastro sociale e politico di questo paese in gravissimo affanno, invece di presentarvi in televisione con ributtanti facce di tolla a recitare le asfittiche, colpevoli geremiadi di sempre. https://www.nicolaporro.it/cinquanta-migranti-se-la.../...
NICOLAPORRO.ITCinquanta migranti se la svignano. Il fallimento del modello Diciotti