Nebbie e dintorni

Romani, Longobardi e Bresciani.


Viaggiare è ri-entrare in una più chiara sintonia col mondo. Che é vario e diverso e 'strano' e ci incuriosisce perché siamo onnivori di cose e persone - e facciamo un torto a noi stessi ad allineare giorni e mesi nei luoghi sempre uguali delle nostre vite, e le stesse facce inespressive e gli accadimenti prevedibili di un teatro quotidiano che più non ci incuriosisce.E la sera di sabato, prima di cena, Piazza della Loggia era deserta di persone, metafisica quinta teatrale dechirichiana e luogo della storia segnato per sempre da un boato e dall'audio straziante di grida e richiami e avvisi col megafono di fuoriuscire dalla piazza con calma e di aiutare i feriti, chi ferito non era nel corpo o nella mente.E non è facile ricostruire l'evento di purissima follia politica che ha preceduto l'esplosione e capire come abbiano potuto concepire l'assoluta malvagità dell'uccidere e ferire e mutilare quei tali, quei 'fascisti' di cui alle lunghe indagini successive, che con metodo degno di tanta follia hanno costruito la bomba e nascosta nel punto stabilito dove poteva fare più danno.E piazza della Loggia, in realtà, è affascinante quinta teatrale di molti tempi diversi della storia della città e racconta una storia multipla di architetture e di popoli diversi e reggenze che si sono succedute di cui abbiamo perso memoria - e la polarità assurda di quell'evento straziante del maggio 1974 è episodio ributtante e maledetto dei plumbei Settanta di un terrorismo diffuso e 'di stato' che abbiamo seppellito ed è sedimento dei nostri strani annali di una democrazia fragile e malata fin dalla sua fondazione.E Brescia, invece, è città serena e piena di bella gente e bella gioventù di apparenza gentile e te lo dice il modo in cui vieni salutato nei bar del caffé mattutino e pomeridiano e, all'ora del 'pirlo' (spritz bresciano accompagnato da una ricca messe di stuzzichini; praticamente una 'apericena' ante litteram) i tavoli dei bar e delle osterie fronte Duomo e Rotonda sono interamente occupati da famiglie e da giovani donne e adolescenti che si raccontano a voce alta - e tu ascolti le loro storie private e le confronti con le tue e, segretamente, confessi loro che 'hai vissuto' un tempo diverso che si apre al loro futuro con un sorriso appena accennato, da Gioconda: il sorriso della Storia che sedimenta e cancella gli orrori e ognora ripropone la speranza di giorni nuovi e diversi.Pensate che in questa città si sono alternati i Romani e i Longobardi, la cui sintesi magnifica sono gli odierni Bresciani – che Dio vi benedica e vi preservi, amici cari.