Nebbie e dintorni

Sangue e sudore


10 ottobre 2015Il premio Nobel regalato alla 'primavera araba' della Tunisia è il disperato esorcismo mediante il quale si prova, si tenta, si azzarda a porre su un piedistallo la fragilissima democrazia tunisina e a salvarla e dirla esemplare malgrado e contro ogni evidenza di irriducibilità delle folle e dei popoli 'arabi' a quel sistema di governo. Democrazia e verbo islamico sono termini antinomici e jihad, invece, e fa tenerezza che il comitato per il Nobel si sia preso la briga di provare a mettere il sale sulla coda a quell'araba fenice ('che vi sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa').E' noto, infatti, che la Tunisia è il paese che ha mandato a combattere in Siria tra le fila dell'Isis il maggior numero di 'foreign fighters' e il numero di quegli esaltati 'martiri' di una riscossa delle folle arabe contro il 'grande Satana' dell'Occidente è destinato a salire per la recrudescenza della guerra delle ultime settimane e il 'grande finale' che si prospetta per via dell'intervento russo-iraniano e la controffensiva dell'esercito di Assad. Chi vivrà vedrà.E che nelle terre dell'Arabia Infelix non vi sia pace possibile e mediazioni e accordi e convivenze pacifiche con gli occidentali e il loro baluardo in terre arabe Israele lo dice l'ennesima 'intifada' - parola che nessuno vuole pronunciare, ma il cui 'incipit' è nelle narrazioni giornalistiche e dei telegiornali di tutto il mondo. E il maledetto 'la' al concerto stonato di quest'ennesimo massacro annunciato lo ha dato – come sempre – l'azione di un pazzo scatenato, un palestinese, verosimilmente ispirato e istruito dai vertici di Hamas, che ha pugnalato e ucciso due israeliani inermi e scatenato gli spaventosi spiriti di morte che sempre si accompagnano e inscenano la loro danza macabra al seguito di un tale evento. E gli assassinii si moltiplicano/cheranno, com'è nella storia di quel conflitto irrisolto e irrisolvibile, e solo un 'bagno di sangue' e un'altra guerra aperta e centinaia o migliaia di morti condurranno a una fragile tregua e provvisoria pacificazione. E mai, come in Medio Oriente e in Palestina, ha trovato cogente applicazione quel luttuoso detto che, qui da noi, si pronuncia in chiusura dei matrimoni: '...finchè morte non vi separi'. 'Sangue e sudore vi saran compagni.', disse il Creatore cacciandoci dal Paradiso Terrestre e avviandoci verso Babele. Amen e così sia.