12 novembre 2012Se il salario degli operai serbi che lavorano nelle fabbriche Fiat è quello indicato dai reporters dei diversi telegiornali stiamo freschi.Nel senso che il travaso tra i vasi comunicanti del mercato del lavoro globale è ben al di là dal raggiungere il livello di pareggio tra i paesi che hanno visto nascere e crescere le fabbriche storiche della Fiat e le nuove fabbriche della maledetta 'delocalizzazione' -i cui governi fanno ponti d'oro agli investitori esteri e le maestranze sono felici della pipa di tabacco maturata a fine mese in busta paga.E se gli operai serbi cominciano a scioperare e pare che abbiano spuntato il 13 per cento di aumento del salario conviene piuttosto che si 'delocalizzi' anche noi, armi e bagagli, e si vada a stare tutti in Serbia, sulle colline intorno a Sarajevo, per spuntare i bassi prezzi delle case e delle auto ivi prodotte e del costo della vita così basso che potremmo riprendere a risparmiare anche con la modesta pensione che ci ritroviamo.In Serbia, in Serbia! Chissà che 'delocalizzando' laggiù in gran numero non si affretti il raggiungimento del livello di travaso tra i vasi comunicanti dei paesi di storica industrializzazione, oggi in gravissima crisi di fabbriche che chiudono e il lavoro che manca, e i 'paesi emergenti' dell'est Europa - e non si affretti il passo per vedere la fatidica 'luce in fondo al tunnel' della stramaledetta 'crisi globale'.
Tutti in Serbia. Delocalizziamoci.
12 novembre 2012Se il salario degli operai serbi che lavorano nelle fabbriche Fiat è quello indicato dai reporters dei diversi telegiornali stiamo freschi.Nel senso che il travaso tra i vasi comunicanti del mercato del lavoro globale è ben al di là dal raggiungere il livello di pareggio tra i paesi che hanno visto nascere e crescere le fabbriche storiche della Fiat e le nuove fabbriche della maledetta 'delocalizzazione' -i cui governi fanno ponti d'oro agli investitori esteri e le maestranze sono felici della pipa di tabacco maturata a fine mese in busta paga.E se gli operai serbi cominciano a scioperare e pare che abbiano spuntato il 13 per cento di aumento del salario conviene piuttosto che si 'delocalizzi' anche noi, armi e bagagli, e si vada a stare tutti in Serbia, sulle colline intorno a Sarajevo, per spuntare i bassi prezzi delle case e delle auto ivi prodotte e del costo della vita così basso che potremmo riprendere a risparmiare anche con la modesta pensione che ci ritroviamo.In Serbia, in Serbia! Chissà che 'delocalizzando' laggiù in gran numero non si affretti il raggiungimento del livello di travaso tra i vasi comunicanti dei paesi di storica industrializzazione, oggi in gravissima crisi di fabbriche che chiudono e il lavoro che manca, e i 'paesi emergenti' dell'est Europa - e non si affretti il passo per vedere la fatidica 'luce in fondo al tunnel' della stramaledetta 'crisi globale'.