Nebbie e dintorni

Del tornare ai villaggi di origine.


 Se volete una plastica rappresentazione di cosa sono le 'guerre tra poveri' oggi andate a Tijuana, - cittadina messicana di confine famosa per essere stata menzionata in molti film di produzione americana e canzoni relative a un certo modo di vivere e 'sballare' e di confliggere socialmente.E a Tijuana, - avamposto messicano al confine con il mitico Eldorado del 'sogno americano' e illusione di opportunità universali offerte a tutti i poveri del mondo - convergono, in questi giorni, le centinaia, forse migliaia, di centro-americani (Honduras, Guatemala, San Salvador e altri) che si sono messi in marcia con grande fracasso mediatico con l'intenzione di violare il confine maledetto ed essere accolti come 'migranti' – con tutti gli onori 'dovuti' a questa particolare categoria di esseri umani.Ma la cronaca ci informa che molti abitanti di Tijuana manifestano contro questa invasione di campo con toni parecchio alti e rabbia che altera i visi - forse perché 'prima i tijuaregni', se proprio si deve violare il confine e trovare opportunità di accoglienza e lavoro di là del confine.E la predicazione nefasta e infiammata dei 'no borders' di ogni risma e latitudine si rappresenta a Tijuana nel canovaccio dei 'sogni infranti' - e avremo molte foto e video strappalacrime e reportages dolorosi e lirici di infiammati giornalisti 'buonisti' di ogni paese, ivi convenuti per mostrare quanto è cattivo Trump che schiera l'esercito ed erige muri e quanto dovremmo essere buoni e accoglienti tutti noi ed aprire le nostre case e le città a tutti i poveri del mondo, inclusi i migranti economici e quelli 'climatici': new entry della predicazione accoglientistica globale.E mi viene in mente quella inane saggezza di un personaggio, osannato in vita e in morte per la sua mitezza e lungimiranza politica, il Mahatma Ghandi, che predicava ai poveri delle bidonville indiane, in visibile affanno abitativo e di lavoro che non c'è, di tornare ai villaggi di origine, - dove un pugno di riso e una capanna non gliela toglieva nessuno -, ma la sua predicazione rimase inascoltata e la follia immigratoria non la ferma nessuno, ahinoi, per quanto sia a tutti evidente che non è una buona idea quella di 'mettersi in marcia' a milioni e provocare i collassi economici e i conflitti sociali inevitabilmente conseguenti negli illusori Eldoradi europei e americani.
DIRITTIGLOBALI.ITNella Tijuana «trumpista» pietre sui migranti - Diritti GlobaliIl sito del Rapporto sui Diritti Globalihttps://youtu.be/JVmjLGxFJAw
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