Nebbie e dintorni

OTELLO - ATTO QUINTO


  OTELLO - ATTO QUINTO - SCENA SECONDAUna camera nel castello.Desdemona a letto addormentata.Entra Otello con un lume.OTELLOÈ la causa, è la causa, anima mia;ma a voi non la dirò, caste stelle.È la causa; ma non verserò il suo sanguené scalfirò la sua pelle più biancadella neve e liscia come alabastro sepolcrale.Pure deve morire, o tradirà altri uomini.Prima spegni una luce, e poi quell'altra;se spengo questa fiaccola, e mi pento,posso ripristinare la sua luce;ma una volta spenta la tua luce,o modello compiuto della perfezione di natura,non so dove si trovi il fuoco prometeicoche la riaccenda. Quand'ho svelto la rosanon posso più ridarle il suo rigoglio;appassisce per forza. L'odorerò sullo stelo.La bacia.O alito balsamico, che quasi inducila Giustizia a spezzare la sua spada!Un altro; un altro. Resta così nella morte,e io ti ucciderò, e ancora ti amerò.Ancora un bacio, e sia l'ultimo bacio.Mai dolcezza fu così fatale. Piango,sì, ma lacrime crudeli; è una pena celestiale,colpisce l'oggetto del suo amore. Si ridesta... Cosa possano dire gli uomini a proposito della violenza di genere non è chiaro – e qualsiasi cosa essi dicano è destinata a lasciare i tempi che trova, e le violenze esorcizzate continueranno, ahinoi, a riempire le cronache e avvilirci per l'impotenza di agire, con leggi più severe e 'daspo' intesi a fermare il massacro e disarmare gli assassini della porta accanto.E già Shakespeare ci induceva a pensare, innalzando Otello al rango di poeta e figura tragica dell'assassinio rituale, che una qualche tragica nobiltà fosse contenuta nel gesto di dare morte all'amata - che una 'congiura di palazzo' aveva condannato al calunnioso ruolo di fedifraga. Ma oggi abbiamo superato d'un balzo ogni pretesa motivazione 'd'onore' e nessun assassinio si giustifica neanche se l'amata ha un nuovo compagno o fidanzato migliore di chi non sa farsene una ragione – e la sua mente farnetica di vendette e sogni di morte e coltelli che straziano i ventri e il cuore della pretesa fedifraga.Non c'è nessuna Desdemona innocente e pura, di questi tempi, bensì donne libere di scegliere con chi vivere e amare – e nessun Otello di tragica nobiltà si dà in queste tragedie dell'impotenza maschile a metabolizzare una sconfitta e costruire una storia diversa e migliore; e solo ci resta l'avvilimento per la mancanza di strumenti efficaci in nostro possesso capaci di fermare la mano degli assassini prima che riescano ad abbuiare la loro e la nostra mente con le notizie quotidiane dell'ennesimo 'femminicidio'.