Nebbie e dintorni

Si salvi chi può


 Forse è una buona cosa che l'innesco del conflitto finale che dà plastica evidenza alle contraddizioni tra il M5S e la Lega di governo l'abbia attivato 'una certa magistratura' – quella che è stata illuminata sulla via del buonismo imperante negli anni di Renzi e Alfano e interpreta le leggi e gli articoli della Costituzione al modo che piace alla sinistra - e oggi mette sotto accusa Salvini per avere 'privato della libertà' (sic) i 'profughi' della nave Diciotti di organizzare il proprio naufragio in combutta con gli scafisti - e ne è conseguito il 'salvataggio' in mare di rito con il corollario delle accoglienze indebite o dovute, secondo il sentire di questi o di quegli elettori.Perché, se questa strana alleanza di governo - che si avvia a festeggiare il compleanno e a combattere insieme la battaglia campale delle elezioni europee – deve implodere e cadere, e mostrare al popolo le sue insanabili contraddizioni interne e strutturali, è un bene che ciò avvenga proprio sul crinale dei valori e dei principi irrinunciabili di ciascuno dei due partiti e/o movimenti di governo.E il valore di legalità che ispira le azioni di Salvini sui porti chiusi - e le migrazioni che devono avvenire all'interno delle norme sugli ingressi legali e convenuti e non con i naufragi organizzati dagli scafisti e sostenuti e incentivati dalle o.n.g- traghetti del mare - è condiviso a scena aperta dai suoi elettori storici e quelli acquisiti e le motivazioni dei giudici del tribunale dei ministri ci sembrano davvero 'tirate per i capelli' e tutte di filiazione politica, come si dimostrerebbe in dibattimento, se mai quel dibattimento avverrà nelle aule di un tribunale o si spegnerà, come ci auguriamo, nell'aula del Senato, sola sede deputata e pertinente di tanta questione.E che quei magistrati del tribunale dei ministri di Catania 'facciano politica', anche al di là e oltre le loro private convinzioni di cittadini in materia, è palese e difficilmente contestabile perché, se mai c'è stata una questione che ha deciso 'senza se e senza ma' le sorti della politica italiana, e la caduta degli s-governi a guida sinistra in questo paese, questa è la politica migratoria - della quale la chiusura dei porti ai naufragi organizzati dagli scafisti è la chiave di volta e l'architrave.Ben venga il dibattito in Senato, che ci auguriamo il più infuocato possibile – con le grida e gli alti lai del pd, petulante sostenitore e smaccato delle tesi dei giudici di Catania, e il M5S convenuto di pietra, spaccato al suo interno tra le tesi di un buonismo cieco e sordo alle evidenze dell'insanabile conflitto innescato, negli ultimi dieci anni, dall'immigrazione clandestina massiva e i 'pochi, ma buoni' che ritengono l'attuale politica dei porti chiusi architrave del presente governo. Che, se cade, si torna alle urne e si salvi chi può.
ILMESSAGGERO.ITToghe e migranti/ Il blitz mette alla prova l’autonomia della politicaLa decisione del Tribunale dei ministri di Catania di chiedere al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini arriva inattesa, perché, dopo la…