Nebbie e dintorni

Azzardi riusciti


 17 maggio 2015E l'azzardo più grosso è proprio quel titolo di una prossima mostra dedicata ai politeismi del bacino mediterraneo che campeggia sulla vetrina del Mucem prossimo alla spiaggia: 'Migrazioni divine'. Che se campeggiasse su una qualche spiaggia di Pozzallo o di Lampedusa farebbe rizzare i capelli in testa e sembrerebbe l'opera stralunata e demente di un artista in cerca di facile e dubbia fama – come quella di un tale del Padiglione dell'Islanda alla Biennale che ha consegnato chiavi in mano agli islamici veneziani una moschea dentro una chiesa cattolica tuttora consacrata e quelli si fregano le mani e sono felicissimi di tutta quella inattesa pubblicità data al loro caso pietoso di vecchi esodati tuttora privi di un luogo di culto.E cosa abbiano di divino le odierne migrazioni dei presenti 'popoli del mare' - che quelle mitiche degli storici che ci narrano del collasso di antichissime civiltà a causa di quelle sembrano acqua fresca al confronto con quanto accadrà in Europa nei prossimi anni – non è dato di sapere se non visitando la mostra che aprirà il 24 di giugno, ma già quel che si vedeva ieri in città, per le strade e le piazze, racconta del miracolo di un integrazione urbana possibile, se i numeri non esploderanno e ne seguiranno i conflitti assassini.E camminando di buon mattino per le vie fresche e assolate che menano in collina noti giardini e parchi in fiore di respiro mediterraneo (le jardin de la colline Puget) che ti aprono il cuore e ascolti il respiro sonnacchioso di una piazza stanca della movida serale in cui campeggia la statua dedicata al mito dell'uomo forte, fortissimo: Milone il Crotonese, - un uomo capace di sollevare un toro e ucciderlo con un colpo alla nuca e lottatore formidabile vincitore di gare olimpiche e condottiero vittorioso nella guerra tra Sibari e Crotone.Ma è la terrazza di una piccola casa che dialoga col cielo azzurro che più ci incanta e manca il levarsi in sottofondo della colonna sonora di una vecchia canzone francese 'de ma jeunesse' che mette le ali ai piedi e dice 'tutta mia la città', in quest'ora in cui molti ancora dormono o s'aggirano per casa mezzo assonnati in attesa che esca il caffè dalla caffettiera e il forno riscaldi le brioches del giorno prima.