Nebbie e dintorni

L'estate, forse.


 31 maggio 2013 · Grazia del ciel, come soavemente...E' come la 'sindrome della pagina bianca' che affligge gli scrittori. Per giorni e giorni è il vuoto che la fa da padrone nella tua mente e niente di notevole, di memorabile vi si affaccia - come se il mondo si fosse appiattito e la gente improvvisamente tutta rinsavita o rintanata causa pioggia e che non da adito ai commenti indignati, ai dibattiti, alle polemiche.Perché, lo sapete, noi esseri umani vogliamo continuamente stupire ed essere stupiti – e i giornali vivono sullo scandalo permanente e fa notizia 'il padrone che morde il cane' e non viceversa e, parafrasando il Metastasio: 'E' lo stupire il fin delle gazzette'.Ma, da giorni, niente più ci stupisce. berlusconi è silente in attesa di arringa difensiva dei suoi 'cavalli di caligola' Longo e Ghedini e parlano in sua vece i suoi bravi, la santanchè e gasparri, ma è come quella storia in cui si racconta che: 'Bussarono alla porta, andai ad aprire e vidi il Niente.'E neppure il Grillo ci stupisce più. Che fosse Parlante, lo sapevamo e, parla che ti riparla, qualche Grossa Sciocchezza la macini, è inevitabile. Dovremmo tutti tornare al silenzio di un cielo fitto di stelle o di un paesaggio di straordinaria bellezza e nutrirci di quel silenzio e tenerlo dentro a lungo – e imparare a fissarci negli occhi e cogliervi delle emozioni silenziose - ci farebbe un gran bene, credo.Perciò non vi tedierò oltre e propongo alla vostra riflessione solo un paio di distici old style che potrebbero sostituire nei vostri cuori e le menti tutto l'avvilente bailamme di una politica che rottameremmo per intero, se fosse per noi, e trasferirci a volo d'uccello, che so, tra i fiordi della Norvegia o a Giava, a imparare il teatro delle ombre e rappresentarlo, poi, qui da noi, per la gioia dei bimbi – colla parte del cattivo affidata, ca va sans dire, a berlusconi-lex luthor e il redemptor a Letta, gravato della croce di governare le larghe discordie.Grazia del ciel, come soavementeti miri ne la terra abbeverata,anima fatta bella dal suo pianto!O in mille e mille specchi sorridentegrazia, che da nuvola sei natacome la voluttà nasce dal pianto,musica nel mio cantoora t'effondi, che non è fugace,per me trasfigurata in alta pacea chi l'ascolti.Nascente Luna, in cielo esigua comeil sopracciglio de la giovinettae la midolla de la nova canna,sì che il più lieve ramo ti nascondee l'occhio mio, se ti smarrisce, a penati ritrova, pel sogno che l'appanna,Luna, il rio che s'avvallasenza parola erboso anche ti vide;e per ogni filo d'erba ti sorride,solo a te sola.Tanto avevo in animo di dirvi oggi. Godetevi il grigio del cielo e sperate nel sole. Verrà, lo so per certo. C'è sempre un po' di sole nascosto nell'aria che intiepidisce. E fu subito estate.