Nebbie e dintorni

Ordine e Caos - Garbage City


24 giugno 2015  'Adoriamo il Caos perché amiamo produrre l'ordine.', scriveva Enscher, ma si dà il caso che il Grande Vecchio delle origini da cui tutto è scaturito la faccia da padrone, di questi tempi, e ben poche speranze ci mostra di potere essere addomesticato e irregimentato. E, per una Grecia che -pare, si dice- non si chiamerà più 'Grexit' (orrendo neologismo postmoderno), bensì si sottometterà alle regole europee e pagherà i suoi debiti -sia pure ristrutturati al 2050- la questione 'migranti' non sembra volersi sottomettere all'ordine che auspichiamo e, prima che si affondino i barconi e si faccia argine alla spaventosa ondata migratoria, passerà tutto quest'anno e forse buona parte del prossimo.E i numeri degli ingressi illegali e degli sbarchi che includono una maggioranza di 'clandestini' o 'migranti economici' è bene si sappia che si alzeranno rispetto alle già altissime cifre odierne – per tema che l'Europa riesca a fermare o a rallentare l'orrendo traffico di carne umana che riempie di soldi i trafficanti, gli scafisti e i signori della guerra libici loro alleati.Ma esistono delle isole felici dove il Caos si manifesta 'temperato' (come il clima) e, in qualche modo organizzato e imbrigliato e una di queste isole (una somma di isole) è la città in cui vivo – a giudicare dalle informazioni che mi vengono dalla Biennale d'Arte Moderna. A Ca' Garzoni, infatti, meraviglioso palazzo di recente restaurato e che ospita un 'evento collaterale' interessantissimo, tra le varie cose caotiche e di sconquasso degli equilibri ecologici del pianeta che vi si illustrano, si mostrano due grandi fotografie di un quartiere del Cairo visto dall'alto - Garbage City, viene detto, la città della spazzatura - e sui tetti dei palazzi è un trionfo di sacchetti di plastica: cumuli, piccole colline di spazzatura da nessuno raccolta e distrutta o trasformata – come, invece, si usa nel nostro Occidente evoluto. E la visione di quell'orrore e caos urbano in cui milioni di persone vivono immerse e vi brulicano come formiche mi ha provocato un sospiro di sollievo perché io vivo, io, invece, in una città che ci ostiniamo, vox populi, a dire 'sporca' e maleodorante, ma, al confronto, è tirata a cera. Il male degli altri è 'mezzo gaudio'?Tutto ciò considerato, miei cari, eccovi la morale della favola: attrezziamoci a convivere col Caos imperante e speriamo che l'orda migratoria non spenga la 'ripresina' economica sul nascere e che i futuri quartieri periferici delle megalopoli europee non abbiano l'aspetto di 'Garbage City', la magnifica e vitalissima e iper caotica 'Città-spazzatura' egiziana. D'altronde, già 'Blade Runner' il bel film di culto, prediceva e rappresentava città orribili e degradate e oscene a vedersi e vittime del Caos criminale di una umanità incapace di 'magnifiche sorti e progressive'.Chi vivrà vedrà e i cocci saranno loro.