Nebbie e dintorni

Bestemmie


 
Bestemmie.Sto per profferire una bestemmia, siete avvisati, tappatevi le orecchie e/o cambiate lettura. Non mi piace Montalbano. Ecco l'ho detto. Respirone. Il Montalbano televisivo è macchietta regionale, prevedibile e noioso, come le troppe fiction indigene che infestano i palinsesti - e tocca fare zapping per trovare un qualche film francese o di produzione hollivudiana di qualità che riesca a farci tollerare e digerire le interruzioni pubblicitarie.E, a mia discolpa, dirò che mi sono sforzato di leggere qualche pagina di un libro del Cammilleri, ma trovo ostico e disturbante quel suo ricorso a un dialetto siciliano reinventato – per le trame e il disegno dei personaggi rimando al giudizio qui sopra delle tante sceneggiature che se ne sono tratte.Ed ho provato anche a resistere oltre la mezz'ora , ieri sera, in quel gran teatro di Siracusa che rimanda alla Magna Grecia e ne ha ospitato le tragedie e le commedie e, indubbiamente, il gran vecchio Tiresia, lì 'di persona e personalmente', aveva il fascino della affabulazione del passato, - con quel suo vocione teatralissimo di mille sigarette, ma di coniugare il presente in qualche modo, come pretendono quasi tutti i grandi pezzi di teatro di ogni regia che si rispetti (vedi Ovadia con le sue 'Supplici'), questo non l'ho colto e me ne dispiaccio.Sarà perché la favolistica para religiosa dei miti greci, alla lunga, è noiosa e infantile, come lo è la favolistica dei miti degli induisti, mutatis mutandi, - con tutto quell'apparire e scomparire di dei sotto veste di animali: tori o piogge d'oro che mettono incinte le incaute femmine degli umani e le punizioni atroci delle povere infelici che tentano di sottrarsi agli stupri divini, che vengono mutate in alberi di alloro. E guardate che fine miseranda hanno fatto quelle mitiche narrazioni divine al primo apparire dei soldati apostolici di 'un solo e vero Dio' - che ne hanno abbattuto i colossali templi e le statue crisoelefantine di Zeus e Minerva e Poseidone e oggi ne visitiamo le tristi macerie a Paestum ed Agrigento.Cammilleri mi era simpatico, come uomo e scrittore, anche se non ne reggevo la lettura oltre la quarantesima pagina per le ragioni della lingua e delle trame, finché anche il suo mito, edulcorato e sostenuto dalle alabarde e dai peana della sinistra dei misericordiosi e accoglienti 'no borders' ad oltranza (i filo Carola dei porti violati) non me l'ha reso inviso come un per un loro capo politico e un 'manifesto' e un 'santo-subito' di questi tempi grami di antifascismo da un tanto al chilo: rimasticato e ruminato sette volte sette - e che davvero ci annoia per la sua insulsaggine e il suo palese essere un 'fuori luogo' storico e una litania insensata.Riposi in pace, perché di pace e di una nuova sensatezza politica c'è davvero un gran bisogno.http://www.iconos.it/le-metamorfosi-di-ov…/…/apollo-e-dafne/