Nebbie e dintorni

Le leggi e le sentenze


 Ero fermamente dalla sua parte quando Borrelli, indossando l'ermellino di rito, pronunciò la famosa frase: 'Resistere, resistere, resistere.' Era il tempo delle leggi 'ad personam' e, in un paese dove impera lo slogan: 'Oggi e sempre Resistenza', applicato in modo garibaldino ad ogni aspetto dell'umana convivenza, quel suo proclama e manifesto politico riscosse un enorme successo mediatico. E il suo 'pool di Mani Pulite' sbaragliava come un autotreno ogni nemico giudiziario e mediatico – e pazienza per qualche suicidio qua e là che addensò qualche ombra sul suo operare e svilire e castigare a man bassa. Giustizialismo, dicevano i nemici, opposto a una idea di giustizia che tuttora fatichiamo a definire e condividere.E, oggi, la vedova del famoso procuratore, intervistata, ci ricorda il suo fermo convincimento (del marito defunto) che il magistrato deve essere,ognora e al di là di ogni tempesta mediatica, calmo ed olimpico e 'fedele soltanto alla Legge'.E vien da chiedersi, alla luce delle molte sentenze passate in giudicato e le più recenti, che ci hanno stupito e indignato, (come quella del magistrato Vella Alessandra, che ha aggirato la legge sulla chiusura dei porti e l'attracco violento e lo speronamento di una nave della guardia di finanza da parte della santa Capitana pur di portare a termine la sua 'missione' salvifica) viene da chiedersi se davvero tutti i magistrati sono 'fedeli alla Legge' e quale legge e di quale governo che la approva e la vorrebbe rispettata e applicata; ma la Vella Alessandra le ha sovrapposto un fumoso 'diritto internazionale' e arbitrario 'diritto al salvataggio in mare' che l'ha vanificata e ha mandato assolta santa Carola col plauso delle schiere dei suoi fedeli e l'obolo milionario, raccolto in Rete, perché la sua organizzazione non governativa continui le provocazioni nei confronti di questo governo e contro le sue politiche immigratorie.Riposi in pace, il grande magistrato olimpico e integerrimo, ma non ce ne voglia se, noi che restiamo, nutriamo il disincanto nei confronti dei suoi colleghi e dei futuri per quel che è l'interpretare le leggi pro domo di fazione misericordiosa e buonista e se la nota sentenza: 'La Legge è uguale per tutti.' ci appare come un atroce dileggio fuori e dentro i tribunali della Repubblica, a ben leggere i fatti e le sentenze.