Nebbie e dintorni

Sogni infranti di ieri e di oggi


Il sogno infranto di due legislature dell'Imbonitore Fiorentino. Ieri accadeva. 26 ottobre 2015Si dice del grande Mao Tse Dong che fosse arci convinto che: 'Grande è la confusione sotto al cielo. La situazione è, quindi, eccellente.' Detto da un grande rivoluzionario, forse il massimo del secolo appena scorso, c'è da credergli perché la 'confusione' sociale è (di ogni rivoluzionario) il suo brodo primordiale e colturale, l'acqua del suo essere pesce sempre guizzante e nessun nemico in quella confusione imperante saprà/potrà 'mettergli il sale sulla coda' e potrà sempre portare a compimento le sue 'Grandi Marce' e conquistare il potere, infine, - e che la Grande Cina cominci e mostri al mondo 'di che pasta son fatti' questi cinesi che hanno fatto e imbalsamato la 'Rivoluzione' e tale (imbalsamata) la esportano nel mondo quale migliore e più efficace sistema di governo delle centinaia di migliaia di sudditi del Partito Unico che sempre devono 'rigare diritto' pena una nuova Tien an Men. Altro che le molli e imbelli e lente e dispersive Democrazie occidentali che arrancano nella crisi globale e nella recessione stagnante con l'aggiunta dei paralizzanti 'scioperi generali'.Ma che la grande confusione sotto al cielo faccia il gioco di Renzi, - novello condottiero aspirante al 'partito unico' pd-pdl più 'chi ci sta' nel fare le mitiche 'riforme' - è tutto da dimostrare. E, ieri, il Giano bifronte della cosiddetta sinistra 'di lotta e di governo' ha mostrato il tratto distintivo della sua schizofrenia: a piazza san Giovanni il milione di frustrati e bastonati della sinistra senza lavoro e senza prospettive politiche e futuro di 'garantiti', alla Leopolda, invece, i 'tavoli' della sedicente sinistra degli imprenditori che dovranno (sarà vero?) creare posti di lavoro e farci uscire dalla crisi. Protesta contro proposta e, si sa che, mediaticamente, la proposta sempre vince e la protesta perde. E se un partito molle qual'è, storicamente, il nostro Labour-pd, incorona un Tony Blair (sia pure con meno charme e fisique du role), toglierselo presto di torno 'ce n'est plus question' - e magari gli riuscirà di fare come la Tatcher e accontentare il suo amico Davide Serra, quello dei fondi di investimento, che invoca la fine di ogni sciopero perché, sennò, 'io me ne vado dall'Italia' e chi s'è visto s'è visto, cicca, cicca cicca ai maledetti sindacati dell'imbelle protesta di sempre.Però, in questa confusione ci sguazza, il caro Renzi, e il suo verbo politico - che realizzi o no i suoi propositi e le sue mitiche 'riforme' - è oggi vincente perché è il mantra del cobra che ipnotizza la sua vittima prima di addentarla e avvelenarla; e non c'è modo di sapere cosa ci riserverà il futuro: se l'economia ripartirà e se sarà crescita e veri, nuovi posti di lavoro. Su questa nebbia di futuro il Machiavelli rosso (?) fiorentino fonda il suo impero prossimo venturo dell'auspicato 51 per cento e 'chi vivrà vedrà'. E, se saran cocci, sono i vostri, cari e-lettori, perché l'orizzonte temporale che il Fiorentino fissa di due legislature non è il mio e vi guarderò dall'alto delle mie nuvolette future e vi darò la mia benedizione e mi proverò a rinviare più in alto, presso 'Colui che tutto puote', gli auspici e gli auguri che vi farete l'un l'altro ogni nuovo anno, voi amatissimi figli e nipoti e, per il male che vi voglio, vi auguro fin d'ora ogni bene. Amen e così sia.