Nebbie e dintorni

Sintonizzate i decoders


Sintonizzate i decoders.Potete pensare tutto il male immaginabile di Donald Trump ed aborrire le sue scelte e i suoi consiglieri più fidati e 'quelli della C.i.a.' che lo hanno consigliato e deciso al gran passo di centrare l'auto di Soleimani con i missili teleguidati, ma, vi prego, non dimenticate mai di ri-pensare e valutare e dare un giudizio di merito alla genesi politica del paese dei pretoni e imam e mullah e pasdaran che chiamiamo Iran e, ieri, era la Persia dello Shah spodestato a furor di popolo dal suo 'trono del Pavone'.Non dimenticatevi il viso truce e rancoroso di Komeini, l'uomo della fatwa assassina che ha sconvolto la vita di Salman Rushdie e fatto terra bruciata, a botte di attentati e ferimenti e uccisioni, intorno al suo libro 'Versetti satanici'. Le 'fatwe' contro ogni oppositore del regime teocratico diventarono, poi, uno strumento di 'terrorismo in franchising' ante litteram e scatenarono, per filiazione e imitazione, quella sequenza di attentati confluiti, anni più tardi, nel calderone terroristico delle più micidiali azioni dei 'radicalizzati sul web' di prima e seconda generazione di Nizza, Parigi e Berlino. L'islam radicale e il suo furore anti occidentale in terra di missione in Europa e in America.E non dimenticate di ri-guardare il bel film 'Argo' con e di Ben Affleck, che racconta l'odissea degli ostaggi fatti prigionieri a Teheran dalla folla, teleguidata dall'alto e con evidenti complicità governative, che assediò l'ambasciata americana e ne violò il territorio protetto dagli accordi internazionali relativi alle ambasciate. E qualcosa di simile è stato tentato a Baghdad da uno dei capi militari colpiti dai missili americani dell'altro ieri. Tutto ciò per dirvi e ricordarvi che ad azione corrisponde, presto o tardi, reazione e che la guerra è la 'prosecuzione della politica con altri mezzi' – e che il sequestro delle petroliere nel golfo di Hormuz è stato gesto osceno di pirateria internazionale e le provocazioni, prima o poi, finiscono per trasformarsi in atti di guerra. Ed ha ragione Trump nel suo pubblico rammentare, e ai suoi rabbiosi interlocutori, che 'L'Iran non ha mai vinto una guerra, bensì un trattato di pace'. Ramoscello d'ulivo che non sarà raccolto, lo sappiamo, dagli imam e dai mullah iraniani e dai loro generali, ma funge da promemoria e appunto per tutto ciò che farà seguito, in questo drammatico 20-20 bisesto, a suon di bombe dall'alto e attentati previsti alle basi americane in Medio Oriente.E l'augurio che esprimiamo è che 'quelli della C.i.a.' abbiano fatto bene i loro calcoli e predisposto efficaci piani di contrasto all'azione terroristica globale che seguirà e che sappiano rintuzzare adeguatamente le violenze e gli assassinii annunciati da coloro che, in Iran, sibilano fuor dai denti 'preparate le bare' per i soldati americani in missione.Siamo solo alle prime scene e ai trailer. Il film di cui ai trailer di ieri, 'Occidente contro Oriente' in realtà, è una serie televisiva che dura e durerà più di quanto è durato 'Beautiful'. Sintonizzate i decoder. Il 12 ottobre 2012 esce il film sulla missione della Cia per liberare 6 americani rinchiusi nell'ambasciata canadese a Teheran nel 1979
Informazioni su questo sito webCORRIERE.IT«Argo», l'Iran denuncia Affleck e i Led Zeppelin gli fanno rimontare una scena: i segreti del filmIl 12 ottobre 2012 esce il film sulla missione della Cia per liberare 6 americani rinchiusi nell'ambasciata canadese a Teheran nel 1979