Nebbie e dintorni

Diapositive e false narrazioni


 Due diapositive, per mostrare il momento di grave affanno elettorale per le elezioni di domenica in Emilia Romagna.La prima diapositiva vede il premier Conte, il noto voltagabbana e Giano bifronte, che diserta Davos - il luogo delle inutili parate dei politici e dei sedicenti 'economisti' dalle previsioni ognora catastrofiche - chiuso a palazzo a preparare i decreti e tutto l'ambaradan burocratico che destina una mancetta di 'cuneo fiscale' al popolo sovrano. Urgenza, la sua, dettata dai sondaggi che ha sul tavolo e già sente aria di sfratto.Una mancetta che dovrebbe, nel suo meschino intento di bassa politica, distrarre molti di coloro che si apprestano a votare per Salvini a girare lo sguardo e la matita copiativa verso i malnati di s-governo e impedire la disfatta di Bibbiano.La seconda diapositiva è quella che ci mostra le due piazze di Bibbiano - luogo simbolo del malessere emiliano: quella di Salvini e delle sue narrazioni instancabili del malgoverno pd nell'Emilia rossa (incluso il ratto dei bambini dell'orrenda storia di cui ai 108 capi di imputazione per i responsabili, mai abbastanza vituperati e 'messi alla gogna') e quella contrapposta delle 'sardine' pd che pretendono di incarnare la 'società civile', le anime belle e pie, la parte buona della nazione (sic) quella che non odia, bensì trasuda odio viscerale contro il nemico 'leghista e fascista e razzista' (così lo dicono, incuranti del ridicolo) a cui tentano di chiudere la bocca e rubargli la scena.Due narrazioni contrapposte e inconciliabili che si misureranno, finalmente, nelle urne di domenica prossima e non più (speriamo) nelle piazze perché non se ne può più di quei loro mezzucci mediatici di dirsi ridicolmente 'impolitici' e di rifilarci la favoletta infingarda della bontà contrapposta all'odio. Che non c'è, è invenzione mediatica e stupida, bugia iterata per farla diventare, alle orecchie dei beoti e dei loro pervicaci seguaci, una mezza verità perché noiosamente ripresa dalla stampa ed echeggiata compulsivamente dai tiggi amici e sardoni a loro volta. Non c'è nessun odio in giro, care le mie sardine e sardoni associati, bensì indignazione e rabbia politica per lo s-governo quotidiano e per il vostro pretendervi governo di una nazione estenuata per il troppo di tutto che ci mostrate ogni giorno che Dio manda in terra: troppa rissosità, troppi leaders dimezzati e bolsi alla guida dei partiti di riferimento (uno s'è tolto di torno giusto ieri, alleluia!), troppe concessioni alle o.n.g. taxi del mare che pretendono i nostri porti quali soli riferimenti per gli sbarchi dei naufragi organizzati dai criminali scafisti e ci propinano la loro predicazione buonista quale sola medicina e necessaria per un fenomeno che Salvini, invece, ha mostrato di poter governare con pugno di ferro – ed ha costretto a più miti consigli l'Europa del nord dalle frontiere chiusissime e i 'dublinanti' restituiti a centinaia agli sventati italiani che ne hanno accolti a migliaia, quotidianamente, collo s-governo Renzi/Alfano del tristo 'campo-profughi Italia'.E le narrazioni contrapposte e inconciliabili valgono anche per quell'altra sventata, la ragazzina costruita mediaticamente dai soliti noti, che agita altre, simili, piazze, dove si grida e si saltella per 'salvare il mondo dall'inquinamento'. Ottimo proposito e pio, ma 'vaste programme' di nazioni e capi di governo che, come diceva stamane un ministro francese: 'Noi sappiamo bene come si deve fare, ma non sappiamo come fare, poi per farci ri-eleggere'. Cruccio massimo di E. Macron, giunto alla sua sbarra politica e al minimo dei consensi.Perchè i 'gilets jaunes', con le loro rivendicazioni pressanti e che faticano nella partita doppia del bilancio familiare vorrebbero volentieri dismettere le loro vecchie, ansimanti, 'deux chevaux e 'peugeot' prossime ai vent'anni e acquistare una nuova 'euro 6' ibrida che poco inquina, ma manca il grano nelle tasche e i mutui e le rate relative rischiano di diventare l'incubo delle loro vite future. Chi vivrà vedrà un mondo pulito. Forse, chissà quando. Vaste programme.