Nebbie e dintorni

Globalizzazione. Atto terzo, scena prima.


Ce que l’on apprend au milieu des fléaux, c’est qu’il y a dans les hommes plus de choses à admirer que de choses à mépriser. Albert Camus - La PesteForse ha ragione il grande Albert nel descrivere che fa nel suo romanzo l'epidemia di peste che colpisce la città e la mette alle corde – come accade oggi alla più grande economia del pianeta, la Cina – e ne racconta gli atti di dedizione e di eroismo: di persone che sfidano la paura e la morte per aiutare gli altri, quella entità strabocchevole e varia e rissosa e non sempre encomiabile nelle scelte e i comportamenti che chiamiamo 'l'umanità'.Ammiriamo i governanti che decidono le quarantene e le chiusure tempestive degli aeroporti e dei confini (lo sono state?), ammiriamo vieppiù i medici di prima linea, soldati che sfidano il virus 'corpo a corpo' per prestare soccorso, come il dottor Rieux del romanzo, ammiriamo gli uomini delle presenti generazioni che hanno inventato le tecnologie mediche e sanitarie che argineranno, prima o poi, quest'altra catastrofe e impediranno alla nuova peste del 'coronavirus' di fare i milioni di morti che le pesti nere hanno collezionato nei faticosi secoli dell'Europa dall'anno Mille ai giorni nostri.E tuttavia constatiamo sgomenti che la marcia confusa e conflittuale dell'umanità verso la 'globalizzazione' e i 'vasi comunicanti' delle genti in marcia per violare i confini chiusi con il grimaldello di una malintesa e indebita 'pietas' buonista produce i guasti che ci raccontano i giornali e i telegiornali – e sono rotti i confini di terra e di mare e di cielo dagli uomini insieme agli insetti, ai pesci e agli uccelli, migratori da sempre e antesignani di questa insensata 'lunga marcia' verso la catastrofe.E forse hanno ragione coloro che insistono a dire che non c'è argine possibile e rimedio a questo insensato mescolarsi e migrare e scambiare gli uomini e le culture e farli/e deflagrare, pagando gli altissimi prezzi degli attentati dei 'radicalizzati sul web' e il diffondersi delle pandemie su scala globale, forse ha ragione il poeta a rammentarci che 'ove che sia, entro covile o cuna, è funesto a chi nasce il di' natale'.E' ciò che apprendiamo nel durare dei flagelli. E chiudiamo tardivamente le frontiere, spegniamo le economie, seppelliamo le vittime e ci chiudiamo a notte, in attesa che il flagello si attenui.La cimice asiatica sta facendo strage di colture ed ortaggi in tutta Italia, agricoltura in ginocchio
ILGIORNALE.ITLa strage silenziosa della cimice asiatica, agricoltura in ginocchioLa cimice asiatica sta facendo strage di colture ed ortaggi in tutta Italia, agricoltura in ginocchio