Nebbie e dintorni

Menti raffinatissime e carnevali medievali


15 febbraio 2015 · Crociate e carnevaliDevono avere delle 'menti raffinatissime' dalle parti del califfato e dell'esercito dei combattenti fanatici dell'Is. Perchè sanno usare bene e meglio di noi l'eco assordante dei 'media' e trovare la parole che più colpiscono la nostra fragile (e un filo psicolabile) 'opinione pubblica'.Ed ecco che quel moderato e pacificissimo ministro degli esteri italiano che risponde al nome di Gentiloni, nei comunicati dei responsabili della comunicazione dell'Is diventa un 'crociato' e, per proprietà transitiva, lo diventiamo tutti noi, genti dell'Occidente evoluto e alfieri delle libertà totali che ci diciamo coralmente e rabbiosamente 'Charlie'.Ma lo siamo davvero 'Charlie'? Quanto saremmo disposti a 'dare la vita' per questo valore secolare che abbiamo coltivato e svogliatamente difeso lungo la nostra storia recente, se davvero le armate dell'Is varcassero il mare nostrum e mettessero piede sul suolo europeo, precedute da uno stillicidio di attentati e assassinii - come quelli avvenuti ieri in Danimarca e che avranno un sicuro seguito, a detta delle 'intelligences' dei diversi stati nazionali?Forse i Carnevali che impazzano per ogni dove in questa nostra Europa che 'folleggia in allegria' non sono il momento migliore per avere una risposta. Dovremo aspettare i percorsi filosofici della prossima Quaresima per rispondere adeguatamente a questa sfida all'ultimo Medioevo di ritorno che ci lancia l'esercito del califfato. E sarà una 'guerra dei trent'anni', una 'crociata' dietro l'altra fino a che non verrà dimostrato ai bis nipoti che trionferà la morale oscurantista dei califfi o che una nuova Lepanto ce li toglierà dai coglioni. 'La seconda che hai detto.' mi dice compiaciuto un caro amico con cui parlo di queste strane e orrende cose del terzo millennio. Però lui è uno che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, ahinoi.
14 febbraio 2015 · Il mondo rotto ci racconta che una persona perbene, un moderato fatto e finito come Gentiloni, si dice 'pronto a combattere' in Libia contro lo strapotere delle fazioni legate all'Isis del nuovo califfo.'Naturalmente sotto l'ombrello dell'Onu.', precisa Gentiloni.E ci piacerebbe vedere all'opera i nostri militari in questa strana riedizione di 'Faccetta nera, bella abissina...' purgata dell'impero e pensata quale 'operazione chirurgica' finalizzata ad estirpare il bubbone terrorista - e capire se ci saranno anche 'azioni di terra' e come reagirà l'opinione pubblica italica, fitta di buonisti e pacifisti e anime belle, alle notizie dei primi morti o di ostaggi 'decollati' in tuta arancione.E chissà se e come, una volta attestati sulla sponda africana, sapremo ostacolare e governare il flusso dei 'migranti' e separare il grano dal loglio dei veri 'rifugiati' aventi titolo di accoglienza e la stragrande maggioranza, invece, di 'migranti economici' che affollano i nostri centri di accoglienza e vengono rispediti al mittente col gontagocce. Chi vivrà vedrà. Mala tempora currunt.