Nebbie e dintorni

Sbirciatine sul futuro prossimo.


 La buona notizia è che non siamo la sola generazione di distruttori. Padri, nonni e bisnonni hanno fatto di più e di meglio sotto l'alto patrocinio di Shiva-il-Distruttore, dio degli eserciti a cavallo di sciami di cavallette.Qui sotto troverete un link che vi rimanda dottamente al Concilio di Nicea e agli iconoclasti distruttori di ogni epoca e paese e ci conferma che l'istinto predatorio e l'animus novandi della distruzione dei templi pagani e di altri artistici manufatti sono profondamente radicati nella storia del genere umano.E, d'altronde, se ogni cosa di ogni tempo fosse ben conservata e tramandata ai posteri forse non basterebbe lo spazio del pianeta a proteggerla e dovremmo ipotizzare la costruzione di mega musei galleggianti nella stratosfera dove inviare le scolaresche con visite guidate e i relativi compiti a casa, oppure prendere foto e video dell'opera architettonica e/o scultura raffigurante l'odiato imperatore nel bronzo prima di distruggerla e stivarla nelle biblioteche digitali dell'era di internet, così che i posteri ne abbiano contezza e si facciano un'idea delle diverse epoche, simboli, valori.Per tutto ciò esposto la visione dei nuovi vandali che, sotto l'egida del 'black lives matter' e del mondo nuovo che prefigurano: di un melting pot universalmente affratellato e felicemente convivente sotto tutte le latitudini, vanno abbattendo, a tamburo battente di stampa e televisioni complici e solidali, le statue dei conquistatori e degli inquieti scopritori di mondi nuovi (che credevano le Indie), accusandoli di genocidio e di altre bazzecole retroattive non deve sembrarci tutto 'sto vandalismo colpevole e da reprimere manu militari, come vorrebbe il Trump con gli 'antifa' o Salvini con i 'bella ciao' e i 'no borders' di ogni risma.Siamo semplicemente nella norma delle generazioni: tali i padri quali i figli, e rompiamo i giocattoli della Storia e dell'Arte come fanno tutti i bambini e ci piace immaginarci rivoluzionari che abbattono e infangano le statue dei re e dei tiranni e degli altri malcapitati dei secoli andati in nome degli dei nuovi e dei Nuovi Valori Condivisi, ma qualcosa resterà di quei lontani, forse inconsapevoli, protagonisti di nefandezze e nefasti che ai contemporanei sembravano 'cosa buona e giusta' e condivisibile, magari una paginetta nei libri di Storia delle scuole di ogni ordine e grado e il professore buonista in cattedra, novello Savonarola, che mena fendenti verso tutti i tiranni e i maledetti razzisti, ma chissà che mondo sarà il loro e quali altri rivoluzionari in pectore cresceranno nelle 'banlieues' delle metropoli melting pot e quali altre statue cadranno nella polvere.Datemi una De Lorian che mi va di fare il viaggio di un 'ritorno al futuro', giusto per dare una sbirciatina.Demolire antiche architetture, fare a pezzi statue e sculture, cancellare le testimonianze del passato. Fatti tristemente attuali ma non nuovi nella storia dell'arte.
DIDATTICARTE.ITPerché prendersela con l'arte?Demolire antiche architetture, fare a pezzi statue e sculture, cancellare le testimonianze del passato. Fatti tristemente attuali ma non nuovi nella storia dell'arte.