Nebbie e dintorni

Mezze vigogne e vecchi merletti


 Data la vistosa asfissia di temi e argomenti e l'affanno redazionale dei nostri giornalisti televisivi che continuano a propinarci 'focus' e approfondimenti sul virus dormiente, ma che si risveglierà in autunno (tanto che perfino un tale a Hong Kong, udite, udite! si dice sia stato colpito una seconda volta dal virus, aita, aita!) mi permetto modestamente di suggerire alcuni altri temi di grande interesse su cui esercitare il nobile mestiere di informatori infodemici.a) C'è vita nel cosmo? Con il corollario di interviste a cosmologi valenti e scienziati (i virologi no, per favore!!) che rispondano da par loro all'annoso quesito e spieghino, con dovizia di particolari, il perché i nostri coinquilini vicini e lontani si tengono ben discosti dal pianeta Terra. Che sia a causa del Corona virus e giornalisti associati?b) Quale sviluppo economico è possibile per i paesi della fascia subsahariana che consenta a quegli indigeni di abitare felici la loro meravigliosa patria e contribuire in loco alla sua futura crescita economica – evitando, conseguentemente, di intasare i mitici 'lager libici' col fine di partecipare alla lotteria del naufragio organizzato e infelicissimo approdo in Europa, grazie ai molti taxi del mare sempre disponibili al largo.c) Il ritorno degli alpeggi di alta quota nelle Dolomiti orientali e la strana commistione di specie autoctone commiste a vigogne, lama sputacchianti e alpaca. Quale futuro per la lana che se ne ricava e quanto confortevoli sono le giacche da mezzo pomeriggio filate in mezza-vigogna.E, in chiusura, un servizio dedicato al merletto – arte negletta e dimenticata, ma che ha alcune, importanti nicchie di sopravvivenza – con primissimi piani dedicati ai disegni e alle meravigliose trame e alle dita delle lavoranti che creano quelle umane tele di ragno che, presto, torneranno a decorare i nostri mobili tirati a lustro e i quadri alle pareti.Nella viva speranza di poter ancora aprire la tivù la mattina e ascoltare gli echi del vasto mondo piuttosto che la trista geremiade coronavirica che ci ha frullato gli zebedei da molti mesi ormai – che perfino una canzone di Renato Zero o di Gigi d'Alessio ci sembra più interessante e miglior colonna sonora dei nostri mattini d'estate.
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