Nebbie e dintorni

Si, viaggiare


12 ottobre 2017E sarà che la Svizzera è la Svizzera che sappiamo: ordinata e civile come noi ci sogniamo da sempre - e abbiamo mandato nelle sale quel bel film 'Pane e cioccolata' con uno strepitoso Manfredi nei panni dell'immigrato che si fa riconoscere e beccare e si merita il foglio di via per aver pisciato in pubblica via. Roba che un nostro immigrato può stuprare, picchiare un agente in flagranza di 'resistenza alla forza pubblica' e, dopo due ore, è a piede libero in attesa di processo e te lo ritrovi a Parigi o a Bruxelles a compiere un attentato contro vittime inermi. Così, giusto per puntualizzare contro quelli che ci dicono ogni minuto secondo che anche noi siamo stati immigrati. Attualizzare e puntualizzare, sempre, cari i nostri buonisti implacabili e recidivi. E non mancano anche qua, a Berna, quei personaggi da centro sociale che scrivono sui muri di una birreria abbandonata lungo l'Aare le frasi stupide che fanno a pugni con la dolcezza della vegetazione autunnale che dovrebbe ispirare ben altri sentimenti. Scrivono che la ricchezza deve ulteriormente spartirsi - come se già non si pagasse il cinquanta per cento di tasse per chi supera una certa soglia di reddito. E, naturalmente, 'welcome refugees' - come se non ne mantenessimo già a milioni - e ci costano un sacco di soldi e da quelle enclaves di gente refrattaria ad ogni integrazione escono gli assassini seriali dei tir sulle folle, dei van e dei coltelli. Ma si può essere più svaniti di così? Vivete in Svizzera mica nell'Italia dei mille barconi.