Nebbie e dintorni

La fiera delle vanità


Le apologie e le celebrazioni non sono mai interessanti. Sono la vacua fiera delle vanità dei propositi e delle attese e delle speranze di un popolo che le elezioni hanno detto diviso a metà e l'un contro l'altro armati. A partire dal riconteggio dei voti.E i problemi della società che quelle speranze esprime con respiro liberatorio restano nel fondo delle acque paludose - e il mostro iper dentuto del conflitto interetnico e delle immigrazioni massive e sregolate è in agguato e non risparmierà Biden e i suoi supporters 'antifa' sedicenti, sono facile profeta.Distendiamo gli animi, riprendiamo fiato dopo la grande corsa dei populismi che i 'dem' e gli 'antifa' pretendono schiacciati e morti – o gravemente feriti.Il preteso populismo nasce e si alimenta delle contraddizioni di una società incapace di governo degli eventi e a tutela del futuro dei popoli indigeni contro le piaghe purulente che si aprono, una via l'altra, nel tessuto delle società - ed è a tutti chiaro, al di là degli esorcismi e delle feste nelle piazze e delle apologie di un presidente che più diafano non si può che quelle piaghe gli si ripresenteranno aperte fin dal primo giorno della sua presidenza.Un sentito augurio di buon lavoro, cari. A risentirci fra quattro anni, salvo incidenti di percorso.
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