Nebbie e dintorni

Carmina e verba.


Carmina e verba.Mi ha sempre incuriosito il fatto che i poeti non hanno molta stima di sé e della loro professione di artefici e artisti del Verbo. Che, in antico era 'presso Dio' e, per altri era Dio. E il fuoco del roveto ardente del Sinai si fa anch'esso parola divina e Comandamento e guai ai reprobi adoratori del vitello d'oro.E padroneggiare il Verbo al modo dei poeti dovrebbe essere, per proprietà transitiva, attività para divina, ma, come leggiamo più sotto, il Petrarca lamenta che : (...) presso 'il popol tutto / favola fui gran tempo, onde sovente / di me medesmo meco mi vergogno.'Né miglior considerazione di sé aveva Giacomo, il 'giovane favoloso' che si sentiva 'romito e strano al mio loco natio' e fuggiva l'amore 'sospiro acerbo dei provetti giorni', forse per tema di esserne ricacciato e canzonato.E Baudelaire paragonava il poeta all'albatro – goffo a terra e con difficoltà di movimento a causa delle grandi ali, facile preda del gesto di scherno del rude pescatore, ma padrone del cielo e dei moti dell'aria quando dispiega le ali e si consona ai venti di alta quota. E, in una sua poesia dai toni forti, racconta di una madre che, per uguali ragioni di disprezzo popolare e del marito, maledice la nascita del figlio poeta e 'crispe ses poings vers Dieu que la prende en pitiè' - e avrebbe preferito partorire un nodo di vipere al suo posto.Ma è gioco retorico che introduce alla seconda parte del poema in cui si paragona il poeta a un Angelo – e, se il popolo ha dei problemi con i poeti si fotta (n.d.r.).Ed è ben noto che i 'carmina non dant panem', però Gabriele D'Annunzio ne ricavò fama e ricchezze e trionfi amorosi in gran copia ed allacciava i malleoli con Ermione nelle selve tra i mirti divini scagliosi ed irti e volava trionfale su Vienna e marciava su Fiume – e ne ricaviamo la convinzione che bisogna saper fare buon uso del Verbo, come fa Renzi, d'altronde, che poeta non è, bensì imbonitore e ottimo stratega che, con il due di picche dei consensi elettorali, riuscirà a portare a casa nuovi ministeri, spacciando la cosa con il suo notorio 'senso di responsabilità' politica e 'l'interesse del paese'.Ai posteri l'ardue sentenze. Nui chiniam la fronte al Massimo Fattor che volle in lui (Renzi) più vasta orma stampar.Come vedete, il Verbo lo si gira e lo si volta come meglio ci aggrada – e forse il popolo non ha tutti i torti ad esserne sospettoso ed esigere la 'carta che canta' al posto dei noti verba che volant.https://poesie.webnet.fr/.../charles_baudelaire/benedictionFrancesco PetrarcaVOI CH’ASCOLTATE IN RIME SPARSE IL SUONOVoi ch’ascoltate in rime sparse il suonodi quei sospiri ond’io nudriva ’l corein sul mio primo giovenile errorequand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono,del vario stile in ch’io piango et ragionofra le vane speranze e ’l van dolore,ove sia chi per prova intenda amore,spero trovar pietà, nonché perdono.Ma ben veggio or sì come al popol tuttofavola fui gran tempo, onde soventedi me medesmo meco mi vergogno;et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto,e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramenteche quanto piace al mondo è breve sogno.Leopardi Giacomo(...)E te german di giovinezza, amore,Sospiro acerbo de' provetti giorni,Non curo, io non so come; anzi da loroQuasi fuggo lontano;Quasi romito, e stranoAl mio loco natio,Passo del viver mio la primavera.
POESIE.WEBNET.FRBénédiction - Charles BAUDELAIRE - Vos poèmes - Poésie française - Tous les poèmes - Tous les poètesPoème: Bénédiction, Charles BAUDELAIRE. Poésie Française est à la fois une anthologie de la poésie classique, du moyen-âge au début du XXème siècle, et également un espace de visibilité pour l'internaute, amateur éclairé ou professionnel qui désire y publier ses oeuvres à titre grat...