Nebbie e dintorni

C'è democrazia e democrazia


Ormai è chiaro che la democrazia, quella dei voti nell'urna, viaggia sulla punta dei fucili e può incorrere in gravi, forse definitivi, stop. Ce lo dice il colpo di stato in Birmania (oggi Myanmar) e la tragedia personale di una leader amatissima, Aung san suu kyi, che ha rinunciato alle gioie di una famiglia in Britannia per restare fedele a suo padre e alla sua storica missione politica, ma la sua è una vera e propria tragedia greca di cicliche, precarie riemersioni affannose dai marosi degli odiati militari golpisti, ben visti dagli autocrati cinesi e perciò intoccabili.E la democrazia viaggia anche sui fogli di stampa, della stampa mainstream e globalista, e, se ce l'hai contro, hai un bel gridare che ti hanno truccato le elezioni perché ti trattano come il pastorello della fiaba de 'al lupo, al lupo!' e ti vengono addosso con il carro armato di un 'impeachment' che non sta né in cielo, né in terra, ma solo nei rigurgiti gastrici rabbiosi dei 'dem' umiliati e offesi per un quadriennio.Perciò rassegnamoci a considerare la democrazia non solo un 'mal minore', rispetto ad altri, storici sistemi di governo, ma anche una fragile navicella soggetta a misteriosi algoritmi post moderni che consentono di dire truccate le elezioni in Venezuela, in Bielorussia e nel Myanmar, ma specchiate e regolari negli Stati Uniti d'America dell'odiato Trump, lo sbruffone indifeso.Misteri eleusini del nostro tempo di infamia globalista e di risultati elettorali pro domo sua - di quella che esaltammo, fino a qualche anno fa, dicendo, (citaz. da un noto film): 'E' la stampa, Bellezza!.' Sic.
LASTAMPA.ITBirmania, arrestata la leader Aung San Suu KyiGolpe dei militari: «Noi siamo i garanti della Costituzione». Internet b