Che Africa abbiamo nel cuore e nella mente? Quella di 'Cuore di tenebra', il romanzo di J.Conrad, il cui protagonista ci narra di un viaggio periglioso lungo i meandri del fiume Congo – un fiume dalla testa di serpente e la coda nel folto della giungla?'Nella notte (Charles Marlow, l'io narrante) risale faticosamente il fiume: domina l'ombra delle rupi lunari, il suono cupo dei tamburi nascosti, quasi un viaggio nell'Ade (…) Marlow ha l'impressione di percorrere il tempo e il paesaggio preistorico, ma anche nella preistoria della mente' (…) (Wikipedia)Ecco: l'Africa che si agita nella preistoria della mia mente è quella stessa degli sceneggiatori dei films di Hollywood in cui si narra di prodi missionari e medici generosi che allestiscono gli ospedali da campo finanziati dai nostri generosi contributi e beneficenze da 'nove euro al mese', ma in quei campi provvisori sempre incombe il timore di razzie e massacri da parte delle opposte bande dei signori della guerra - con i loro bambini-soldati armati di kalashnikov e più feroci perfino dei loro criminali addestratori e comandanti.Ed ho in mente i rapitori delle duecento e passa vergini di qualche anno fa in una scuola della Nigeria, la genia delittuosa di 'Boko Aram' - guerrieri islamici che odiano l'Occidente e ogni sua cosa che glielo ricordi di lontano.'L'orrore, l'orrore.' come mormora Kurz, il genio malefico del romanzo di Conrad, prima di morire.E che Africa avevano nel cuore e nella mente l'ambasciatore italiano e il carabiniere della sua scorta, uccisi ieri da parte dei criminali guerrieri del 'cuore di tenebra' africano che esporta i suoi giovani 'richiedenti asilo' a centinaia di migliaia sui barconi dei naufragi organizzati da criminali 'scafisti' - con la complicità manifesta o il 'far finta di non vedere' di politici e forze dell'ordine libiche e/o tunisine?Servitori dello stato, li definiamo, ma davvero non riesco a capire quale servizio positivo e sensato svolgano laggiù l'Italia e gli altri paesi europei presenti nel cuore di tenebra africano e se 'ne valga la pena' di investire risorse economiche ed umane per averne il riporto (di facile predizione) di notizie orribili e il pianto greco che ne consegue in cronaca.Nel romanzo di Conrad era l'avorio la merce di scambio che muoveva gli appetiti e i delitti conseguenti imputati a Kurz, oggi pare sia il coltan il minerale maledetto – lo stesso che accende le sinapsi dei nostri computer di casa; e il 'cuore di tenebra' africano ci viene servito a colazione con il micidiale senso di colpa che ne consegue di noi occidentali colpevoli – tutti, tutti, a sentire le geremiadi delle genti sinistre- di ogni nefandezza nei confronti dei 'buoni selvaggi' (J.J. Rousseau) africani a cui non possiamo rifiutare l'accoglienza (sic).E il prossimo romanzo che si dovrebbe scrivere dovrebbe avere come titolo, invece: 'Dimenticare l'Africa' e il suo cuore di tenebra che scavalca i secoli e non mostra di migliorare negli anni del nuovo millennio appena iniziato. Lasciarla andare al suo destino senza più remore, come fanno le truppe americane in Afganistan – dopo sofferti decenni e conflitti feroci e morti inutili.E il 'mal d'Africa' , l'incanto di cui parlano gli scrittori e i viaggiatori, a me pare si volga, subito fuori dei percorsi protetti delle agenzie di viaggio, in un male tout court, male di vivere e cuore di tenebra che si mangia i generosi servitori dello stato e tutti gli improvvidi, sinistri sognatori de 'il migliore dei mondi possibili'.Rileggetevi il 'Candide' di Voltaire e sappiatemi dire.
L'Africa nel cuore e la preistoria della mente.
Che Africa abbiamo nel cuore e nella mente? Quella di 'Cuore di tenebra', il romanzo di J.Conrad, il cui protagonista ci narra di un viaggio periglioso lungo i meandri del fiume Congo – un fiume dalla testa di serpente e la coda nel folto della giungla?'Nella notte (Charles Marlow, l'io narrante) risale faticosamente il fiume: domina l'ombra delle rupi lunari, il suono cupo dei tamburi nascosti, quasi un viaggio nell'Ade (…) Marlow ha l'impressione di percorrere il tempo e il paesaggio preistorico, ma anche nella preistoria della mente' (…) (Wikipedia)Ecco: l'Africa che si agita nella preistoria della mia mente è quella stessa degli sceneggiatori dei films di Hollywood in cui si narra di prodi missionari e medici generosi che allestiscono gli ospedali da campo finanziati dai nostri generosi contributi e beneficenze da 'nove euro al mese', ma in quei campi provvisori sempre incombe il timore di razzie e massacri da parte delle opposte bande dei signori della guerra - con i loro bambini-soldati armati di kalashnikov e più feroci perfino dei loro criminali addestratori e comandanti.Ed ho in mente i rapitori delle duecento e passa vergini di qualche anno fa in una scuola della Nigeria, la genia delittuosa di 'Boko Aram' - guerrieri islamici che odiano l'Occidente e ogni sua cosa che glielo ricordi di lontano.'L'orrore, l'orrore.' come mormora Kurz, il genio malefico del romanzo di Conrad, prima di morire.E che Africa avevano nel cuore e nella mente l'ambasciatore italiano e il carabiniere della sua scorta, uccisi ieri da parte dei criminali guerrieri del 'cuore di tenebra' africano che esporta i suoi giovani 'richiedenti asilo' a centinaia di migliaia sui barconi dei naufragi organizzati da criminali 'scafisti' - con la complicità manifesta o il 'far finta di non vedere' di politici e forze dell'ordine libiche e/o tunisine?Servitori dello stato, li definiamo, ma davvero non riesco a capire quale servizio positivo e sensato svolgano laggiù l'Italia e gli altri paesi europei presenti nel cuore di tenebra africano e se 'ne valga la pena' di investire risorse economiche ed umane per averne il riporto (di facile predizione) di notizie orribili e il pianto greco che ne consegue in cronaca.Nel romanzo di Conrad era l'avorio la merce di scambio che muoveva gli appetiti e i delitti conseguenti imputati a Kurz, oggi pare sia il coltan il minerale maledetto – lo stesso che accende le sinapsi dei nostri computer di casa; e il 'cuore di tenebra' africano ci viene servito a colazione con il micidiale senso di colpa che ne consegue di noi occidentali colpevoli – tutti, tutti, a sentire le geremiadi delle genti sinistre- di ogni nefandezza nei confronti dei 'buoni selvaggi' (J.J. Rousseau) africani a cui non possiamo rifiutare l'accoglienza (sic).E il prossimo romanzo che si dovrebbe scrivere dovrebbe avere come titolo, invece: 'Dimenticare l'Africa' e il suo cuore di tenebra che scavalca i secoli e non mostra di migliorare negli anni del nuovo millennio appena iniziato. Lasciarla andare al suo destino senza più remore, come fanno le truppe americane in Afganistan – dopo sofferti decenni e conflitti feroci e morti inutili.E il 'mal d'Africa' , l'incanto di cui parlano gli scrittori e i viaggiatori, a me pare si volga, subito fuori dei percorsi protetti delle agenzie di viaggio, in un male tout court, male di vivere e cuore di tenebra che si mangia i generosi servitori dello stato e tutti gli improvvidi, sinistri sognatori de 'il migliore dei mondi possibili'.Rileggetevi il 'Candide' di Voltaire e sappiatemi dire.