Nebbie e dintorni

Amori, trascendenze e pallide eternità virtuali.


Amori, trascendenze e pallide eternità virtuali.Sull'onda commovente de: 'Que reste-t-il de nos amours, que reste-t-il de ces beaux jours...' ecco i protagonisti del bel film' : 'Transcendence' mostrarci l'irresistibile ascesa dell'intelligenza artificiale, con tutto ciò che gli va dietro delle polemiche e i dubbi e le contrapposizioni dei 'conservatori' - tanto innamorati della fragile corporeità cavernicola ed emotiva del nostro tempo breve e ostili alla astratta 'sostituzione di persona' che ne conseguirebbe.Ma ogni irresistibile ascesa contiene la sua decadenza, nel rotolare fragoroso a valle delle pietre di Crono, il dio del Tempo e dell'Oblio, che vi mescola le pietre angolari dei templi antichi e le rovine dei palazzi reali di ogni città che fu grande e sovrana, Troia e Micene in testa.Ed ecco i protagonisti di 'Transcendence', nel deludente finale, mostrarsi distesi nell'abbraccio tristissimo dell'amore mortale, anch'essi succubi delle Parche, dopo l'esaltante epopea dell'espansione virtuale di un'anima post tecnologica che si lega alla Rete ed ha il pieno governo dell'Energia solare e della fisica e chimica delle particelle e delle nanotecnologie.Così il sogno atavico dell'uomo che si fa Dio e sfida la mortalità tramonta nella avvilente rissa permanente dei semidei arruffoni che siamo: degni figli del Caos – e, nel film, torna l'epopea del grandi poemi omerici in cui gli uomini sfidano arrogantemente gli dei ma ne vengono sempre sconfitti e sopra questi e Quelli si mostra l'addensarsi dei nembi plumbei del Fato, possente divinità ultima a cui anche Zeus si inchina.E, a ben vedere, anche Napoleone, di cui ricorre un qualche anniversario, ha provato, nel suo piccolo, a 'farsi Dio' - con l'afferrare che fece la mitica corona di ferro e se la calcò in testa vestito di ermellino sotto lo sguardo rabbioso del papa convocato in cattedrale giusto per far presenza passiva benedicente.E arrestò e deportò in Francia il papa riottoso – che ancora credeva possibile intimidire e sottomettere il Grande Corso con la tradizionale menata della scomunica – ma i tempi nuovi della Rivoluzione lo avevano spiazzato e ridotto a nulla la sua divina Dottrina e lui a principe provincialotto, sia pure di Roma, gloriosa ex capitale di un ex impero.Però il dubbio che ci sia un barlume di eterno e una scintilla para divina nei figli di Prometeo persiste nei nostri pensieri confusi e forse i pronipoti faranno davvero i viaggi spaziali rappresentati nei molti films sull'argomento e il Cosmo sarà colonizzato a dovere, prima o poi, e il Tempo e lo Spazio saranno ridotti a categorie dell'umana Dominanza, chissà.E torneranno a vedersi sui video del futuro le nostre effigi mortali, come si vede nel film quella di Jonny Deep redivivo virtuale, e l'eternità sognata sarà il pallido baluginare di una luce digitale che disegna l'ectoplasma di un corpo, il nostro, che fu forte e bello - ma ci vorrebbero troppi 'bit' per supportarlo intero a Giosafatte, dove ci risveglieremo, si dice, si narra, dopo il lungo sonno dei Tempi.Amen e così sia.
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