Nebbie e dintorni

Dell'infinito affanno.


01 agosto 2014Sarà di destra o di sinistra chiedere, auspicare, organizzarsi e agire politicamente al fine che le troppe tragedie regionali mediterranee non diventino automaticamente infiniti 'barconi' che approdano sulle nostre coste - e non sappiamo più dove stiparli e le cronache di conflitti sociali e degrado urbano ne conseguono inevitabilmente e ci indignano e ci fanno arrabbiare?Sarà di destra o di sinistra o 'leghista' il pensare ai nostri Sessanta-Ottanta - anni di discreta crescita economica e benessere e posto di lavoro fisso, e le città fiorivano e si rinnovavano architettonicamente malgrado la maledetta corruzione degli affari e degli appalti - come a una sorta di età dell'Oro, paragonata a questi nostri giorni di affanno e infamia in cui condividiamo la miseria e il non lavoro e i continui tagli al welfare con i nostri ospiti immigrati da noi da ogni tragedia regionale mediterranea?E se Obama chiede al Congresso i poteri necessari a rincrudire e rendere più efficace la lotta contro l'immigrazione clandestina del vicino Messico gli toglieremo il Nobel per la pace e l'aureola di 'primo presidente nero' delle immense speranze di riscatto del 'terzo mondo' che si è fatto 'melting pot' esemplare in quella lontana nazione?E sarà pure una 'vendetta della Storia' questo disperato affluire e formicare di indigenti e poveri da ogni parte del mondo, - una ri-scrittura de 'Il Capitale' di Marx - ed è vero che 'non hanno da perdere che le loro catene', ma se poi li ritroviamo mendichi a centinaia per le strade delle nostre città e dediti a spaccio e piccoli commerci illegali, sarà questo il 'paradiso in terra', la 'terra promessa' la 'salvezza' e l'orizzonte di futuro che sognavano solcando le onde e rischiando la vita propria e delle loro donne e i figli per un sogno sbagliato?p.s. C'è un bell'articolo su tanta questione di Timoty Garton Ash - su 'la Repubblica' di oggi - che non riesco a trovare e copincollare. Ne hanno dato parziale lettura a 'Prima pagina'. Merita di leggerlo.
 ·Torri di Babele tutt'ora in costruzione. 01 agosto 2018Nella confusione delle lingue di Babele in cui viviamo immersi uno stesso fatto viene nominato diversamente secondo convenienza e sentire politici. Ed ecco che il 'salvataggio' in mare di 100 e uno migranti da parte della nave italiana Asso 28, coordinata dalla guardia costiera libica - a cui abbiamo fornito navi ed addestramento specifico proprio per questo genere di interventi in mare già al tempo di Minniti agli Interni e oggi con Salvini – viene ad assumere connotazioni di tregenda e tragedia nel titolo suggestivo de 'Il Manifesto'.'Ritorno all'inferno' titolano i valenti giornalisti all'estrema sinistra dello schieramento buonista e nessuna lode ai salvatori che hanno riportato in porto e a terra i 'migranti', chissà perché.E se la Libia è un inferno, nell'immaginario costantemente apocalittico di costoro, il mettersi in mare volontariamente (e pagando fior di denari) stipati in numeri esorbitanti su fragile navicella e/o barcone/gommone scientemente scassato al fine di giustificare la nomea di 'naufraghi' e 'naufragio' e il 'salvataggio' conseguente a norma di 'legge del mare' dovrebbe ugualmente essere bollato negativamente e indicato quale cosa che 'non s'ha da fare' perché è grimaldello criminale di scafisti e commercianti di morte (complici le vittime che pagano loro l'obolo mortifero) a cui non importa un fico secco dell'esito della mala azione di procurato e sistematico naufragio: se di annegamento collettivo o di riuscito 'salvataggio' concordato con la o.n.g. di turno opportunamente avvisata del misfatto col telefono satellitare.E davvero non c'è modo di conciliare i due opposti schieramenti e indurli a usare un linguaggio comune basato sull'osservazione meticolosa dei fatti accaduti in mare e delle parti in commedia, (pardon: 'tragedia') al fine di evitare l'apparizione in internet di quei disgustosi e osceni titoli sui giornali e giornaloni faziosissimi (la Stampa, Repubblica, il Corriere) ed in video e in voce sui telegiornali - tutt'ora schierati, come un sol uomo, sul fronte buonista e accogliente a sproposito e ad oltranza, ad onta del fatto che il 60 e più per cento degli italiani approva l'operato del governo e, in particolare, del suo ministro dell'Interno e della politica dei porti chiusi e le o.n.g. al palo, ma che ancora si provano, piratescamente, a soffiare con destrezza alla guardia libica i pretesi naufraghi e scodellarli in Europa, il loro Bengodi.La costruzione della torre di Babele non è mai stata sospesa, ahinoi, e finiremo per vederla svettare, in questo scorcio di terzo millennio di insania collettiva, più alta del più alto grattacielo mai costruito – monumento alla tragedia umana dell'arroccarsi sulle proprie posizioni politiche, incuranti del buonsenso e del senso delle proporzioni e della capacità/possibilità di convincere i concittadini delle proprie buone ragioni.