Nebbie e dintorni

Per sempre liberi?


E, finalmente libero dopo l'imposizione del vaccino, eccomi al vaglio del mitico greenpass – che dovrebbe dare luce verde all'ingresso di una mostra collaterale della Biennale Architettura, ma vengo fermato perché 'non ancora valido'.Che vuol dire? Misteri eleusini della burocrazia italica.Perplessità del controllore che dice 'non mi è mai capitato', ira sorda del controllato perché, se rilasci un 'passi' che dà, finalmente, luce verde alla libera usufruizione degli elementari diritti di cittadinanza, non è che poi aggiungi un 'vedremo più avanti' a discrezione dei burocrati sordi e grigi e nascosti nell'ombra di un irraggiungibile ministero di una pretesa 'salute pubblica'.E provo a fare una contro verifica nel vicino palazzo Grassi di una mostra raggelante che fissa la città di Venezia in suo 'vuoto a perdere' pandemico, ma uguale lettura dà il marchingegno di controllo. Per mia fortuna il vigilante, più solerte, telefona a un misterioso ragioniere super visore e ottengo il sospirato via libera che mi equipara ad una maggioranza di succubi cittadini.E torno a bomba a palazzo Levi, mostrando fiero il biglietto benevolo della mostra testé visitata - che ci ricorda l'angosciante esperienza del vuoto cosmico di una città asfissiata, naturaliter, da un turismo assassino - ed è un secondo 'passi' rubato all'ottusità burocratica che non mi impedisce di sentirmi di bel nuovo 'cittadino del mondo' e cittadino onorario di questi palazzi veneziani prestati alla Biennale di cui ho dato testimonianza artistica per anni.Il ritorno del cretino alla prova di un liberi tutti. E la speranza – dura a morire – che sia finita, finalmente, e che mai più nessun burocrate della biennale follia politica di s-governi nati dai vergognosi inciuci parlamentari di 'onorevoli' incollati alla cadrega di un potere usurpato possa avere in pugno la libertà dei cittadini.Ad maiora.