Nebbie e dintorni

Assassini a processo.


Cominciamo dal fondo. Dalla cella del carcere nella quale il 'mostro' del Bataclan – l'unico sopravvissuto alla mattanza dei civili inermi – legge attentamente le lettere delle sue donne e le stringe al cuore in preda ad una forte commozione.Donne innamorate di lui, forse islamiche immigrate, a loro volta stipate nei quartieri-monstres di Parigi e Bruxelles, che condividono i suoi rancori anti occidentali e surrogano in terra le tot vergini di spettanza paradisiaca riservate ai combattenti assassini di un islam degenerato - e che pretende sia grande un Allah rabbioso, un loro simile sterminatore di 'infedeli'.'Sterminateli tutti senza pietà.' una frase già letta nei libri di storia, relativa ai conflitti tra fazioni religiose anche nostre – rileggetevi le pagine della 'crociata contro gli Albigesi' e dei vescovi combattenti che li massacrarono, una volta violate le mura.Ma potrebbero esserci anche lettere di donne innamorate non di quel recinto ideologico – la letteratura relativa a famosi detenuti di ogni risma e atrocità ci racconta di una misteriosa passione amorosa capace di travalicare l'orrore delle male azioni e dei crimini commessi – a ciascuno il suo ed è appena il caso di sottolineare che sono davvero di stomaco forte e di abbondante acido cloridrico, quelle tali, capaci di metabolizzare anche le maledette personificazioni post moderne del primo Male, quello di Caino.Ma è la parte relativa all'educazione del pargolo, immigrato 'di seconda generazione' che dice ai suoi giudici di avere amato i suoi professori e di essere stato cresciuto bene, che più ci sconvolge.Perché nella nostra mente di occidentali ingenui ci pare che una buona educazione e bravi professori della scuola pubblica che instillino i giusti 'valori' di convivenza civile bastino e avanzino per 'integrare' le serpi in seno assassine - risvegliate anni più tardi sotto l'urto di eventi malvagi quali la nascita dello stato islamico e la partecipazione della Francia alle operazioni di 'peace keeping' sul terreno mediorientale alleata all'America.Siamo davvero ingenui e un filo stupidi, lo ammettiamo, e più di noi lo è stata Europa, il continente rinsavito dopo ben due guerre 'mondiali' e che, da allora, si è proposto di essere buono tre volte, 'buonista', per intenderci, usando un lessico da socials, ed ha approvato leggi e firmato storici trattati che hanno ridotto le frontiere degli Stati nazionali a un colabrodo e corridoi apertissimi dove entrano clandestini e profughi (molti quelli e ben pochi gli 'aventi diritto') e, di rimbalzo, oggi si alzano i muri e si schierano gli eserciti in armi vista la malaparata dei numeri altissimi di invasori e degli occupanti abusivi nelle banlieues metropolitane fuori controllo.E il reportages sugli avvenimenti tragici del Bataclan e dei 130 morti e 316 feriti della drole de guerre dichiarata ai civili innocenti ci segnala che gli assassini islamisti radicali in armi hanno passato le frontiere con grande agio e col bagaglio ricolmo di kalashnikov perfino il giorno dopo la mattanza – giusto per dire come l'ideologia 'buonista' abbia disarmato gli animi e le polizie e consenta ad un gruppo di improvvisati guerrieri di Allah di rappresentarsi quali demoni sterminatori - e di armare, poi, i tir di Nizza e di Berlino e i coltelli dentro ai treni e agli autobus dei singoli assassini fuori di testa 'in franchising' dell'Isis o di quel che ne resta. (segue)https://www.ilfattoquotidiano.it/.../attentato.../2906891/
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