Qualcosa di travolgente 15 dicembre 2019C'è bisogno di 'qualcosa di travolgente', ogni tanto, forse per 'sentirsi vivi' e poter credere di contare nelle cronache di un mondo, che invece, macina le sue inevitabili polveri sottili globali e dice inutile ogni tentativo disperato di salvarlo dai ghiacci che si sciolgono e dalle frontiere che si chiudono.Così si chiude l'ennesimo 'summit' sul clima con un nulla di fatto perché nulla si può effettivamente fare nel brevissimo lasso di tempo che è l'orizzonte mentale e politico dei movimenti ispirati dalla piccola svedese sempre ingrugnita, quale si mostra nelle foto – e forse un sorriso, di quando in quando, la premierebbe e ci farebbe capire che neanche lei si prende troppo sul serio quando si rappresenta un mondo ripulito in un 'fiat' dalle plastiche e tornato freddo al punto da far ri-ghiacciare i ghiacciai che si sono sciolti. Provare con la 'fata Turchina' e la sua bacchetta miracolosa.Perché sono la scienza e la tecnologia i veri motori del cambiamento e non le velleitarie manifestazioni che illudono che qualcosa di travolgente sia alle porte; ma scienza e tecnologia hanno i loro tempi di invenzione e di applicazione delle loro scoperte - e speriamo che il nuovo che ci consegneranno dopodomani non sia così avvilente e stupido come gli smartphones della chiacchiera universale che si sono ingoiati una quantità spaventosa di teste di struzzo che, ad ogni ora del giorno si tuffano dentro quegli schermi malefici e ipnotici dell'altro mondo virtuale per consolare il nulla delle loro vite prive di orizzonti.Così restiamo in attesa di leggi e regolamenti che ci liberino dagli involucri delle plastiche dei cibi che acquistiamo nei supermercati, ma ancora non sappiamo e non ci rappresentiamo cosa e come li sostituiranno – e forse è auspicabile un 'ritorno al futuro' di quando, da ragazzi, andavamo nelle 'drogherie' sotto casa con le bottiglie del latte lavate da noi alla buona per farcele riempire di bel nuovo e le merci si vendevano sfuse nei sacchi di iuta e non c'era quel continente di plastica vagante negli oceani grande come il Texas i cui minuscoli brandelli nutrono i banchi delle sardine vagantes che ci mangiamo in saor, ma rinascono miracolosamente in effige nelle piazze italiane e acclamano il loro nulla impolitico e il loro futuro gramo perché l'importante è contarsi e consolarsi dei flop annunciati nelle urne elettorali.E anche per loro, come per Greta e i suoi adorabili gretini, vale la considerazione che ciò che conta non è riempire le piazze vanamente clamanti, bensì con-vincere di aver qualcosa da dire di diverso e concreto e sensato in aggiunta ai cori stolidi di 'Bella ciao' - che speriamo che il mitico partigiano se le porti via davvero, come le Feste dopo l'Epifania. Oremus.
Qualcosa di travolgente.
Qualcosa di travolgente 15 dicembre 2019C'è bisogno di 'qualcosa di travolgente', ogni tanto, forse per 'sentirsi vivi' e poter credere di contare nelle cronache di un mondo, che invece, macina le sue inevitabili polveri sottili globali e dice inutile ogni tentativo disperato di salvarlo dai ghiacci che si sciolgono e dalle frontiere che si chiudono.Così si chiude l'ennesimo 'summit' sul clima con un nulla di fatto perché nulla si può effettivamente fare nel brevissimo lasso di tempo che è l'orizzonte mentale e politico dei movimenti ispirati dalla piccola svedese sempre ingrugnita, quale si mostra nelle foto – e forse un sorriso, di quando in quando, la premierebbe e ci farebbe capire che neanche lei si prende troppo sul serio quando si rappresenta un mondo ripulito in un 'fiat' dalle plastiche e tornato freddo al punto da far ri-ghiacciare i ghiacciai che si sono sciolti. Provare con la 'fata Turchina' e la sua bacchetta miracolosa.Perché sono la scienza e la tecnologia i veri motori del cambiamento e non le velleitarie manifestazioni che illudono che qualcosa di travolgente sia alle porte; ma scienza e tecnologia hanno i loro tempi di invenzione e di applicazione delle loro scoperte - e speriamo che il nuovo che ci consegneranno dopodomani non sia così avvilente e stupido come gli smartphones della chiacchiera universale che si sono ingoiati una quantità spaventosa di teste di struzzo che, ad ogni ora del giorno si tuffano dentro quegli schermi malefici e ipnotici dell'altro mondo virtuale per consolare il nulla delle loro vite prive di orizzonti.Così restiamo in attesa di leggi e regolamenti che ci liberino dagli involucri delle plastiche dei cibi che acquistiamo nei supermercati, ma ancora non sappiamo e non ci rappresentiamo cosa e come li sostituiranno – e forse è auspicabile un 'ritorno al futuro' di quando, da ragazzi, andavamo nelle 'drogherie' sotto casa con le bottiglie del latte lavate da noi alla buona per farcele riempire di bel nuovo e le merci si vendevano sfuse nei sacchi di iuta e non c'era quel continente di plastica vagante negli oceani grande come il Texas i cui minuscoli brandelli nutrono i banchi delle sardine vagantes che ci mangiamo in saor, ma rinascono miracolosamente in effige nelle piazze italiane e acclamano il loro nulla impolitico e il loro futuro gramo perché l'importante è contarsi e consolarsi dei flop annunciati nelle urne elettorali.E anche per loro, come per Greta e i suoi adorabili gretini, vale la considerazione che ciò che conta non è riempire le piazze vanamente clamanti, bensì con-vincere di aver qualcosa da dire di diverso e concreto e sensato in aggiunta ai cori stolidi di 'Bella ciao' - che speriamo che il mitico partigiano se le porti via davvero, come le Feste dopo l'Epifania. Oremus.