Nebbie e dintorni

Quando arriva arriva.


Prima o poi arriva. Meglio poi. Ieri accadeva 22 dicembre 2012Vabbè. Non è venuta. La fine del mondo, intendo. Era una soluzione, dopotutto. Perché, sappiatelo, attizzare una speranza, suscitare un'emozione, illudere di un evento clamoroso e risolutivo è una crudeltà, se, dopo, tutto torna come prima e peggio di prima.E ci aspettavamo di avere una risposta a tutto l'ambaradan delle nostre vite confuse e caotiche e di sapere dov'era e com'era il Grande Raduno di Giosafatte -con tutta quella gente incredibile riunita che si osserva, stupita di esserci per davvero e risorti dalle antiche tombe e dalla polvere e i vermi.Contadini dell'anno Mille vestiti dei loro stracci, buffoni e saltimbanchi, monaci e abati sdegnosi e cavalieri e conti e baroni europei mescolati con soldati della dinastia Ming: che paiono quelli delle tombe ipogee della Grande Muraglia messi come spaventapasseri a dissuadere i nemici dall'attaccare - e chissà chi l'ha avuta quell'idea geniale, ché bastava una freccia che scalfisse la pietra e la notizia dei soldati-fantocci messi sugli spalti per sopperire alla carenza sarebbe subito dilagata per tutta la pianura mongolica e 'apriti cielo!' le invasioni.E pensate alla gente di Pompei, che si scrolla di dosso tutta la cenere e i lapilli e si abbracciano e si salutant, -morituri redivivi di quella po' po' di tragedia- e si chiedono stupiti 'che ci facciamo qui', noi che del Cristianesimo non abbiamo condiviso i miti e i riti – e tu guarda quegli indiani, induisti di vocazione, che non ne vogliono sapere di obbedire ai diktat degli Angeli dell'Apocalisse che ordinano, le spade fiammeggianti in mano: 'Gli Indiani tutti di qua e i Cinesi di là. Ferrara! spostati di là che ci dobbiamo mettere i Cinesi.'E, a parte 'sta storia di Giosafatte che ci ha sempre lasciato perplessi ogni volta che ce la raccontavano - come quell'altro raduno incredibile degli animali tutti stipati nell'Arca del Diluvio Universale – resta il fatto che alzare gli occhi al cielo stamattina, che doveva essere oscurato dalle polveri di una colossale eruzione o dal botto di un asteroide, ci lascia vuoti dentro perché, in fondo, aveva ragione Majakovski quando scriveva, un filino depresso per via della Rivoluzione Tradita, che: 'In questo mondo non è difficile morire. Vivere è, di gran lunga, più difficile.'Alla prossima fine del mondo, gente. Tirare su le maniche e lavorare. Mi sa che ne avremo ancora per qualche millennio.