Nebbie e dintorni

La ragione che perimetra i sogni


I perimetri della ragione e la vanità dei sogni. ...e l'invettiva del libro di Rumiz sui muri e il filo spinato ai confini è alta, biblica e dantesca: 'Dimenticate dai re della Terra / folle di miserabili affluivano stremate / verso il sangue dell'Agnello / per risciacquare le vesti dell'Esodo...' e non dà remissione né lascia spazio alla speranza di un ravvedimento prossimo venturo che apra le fatali porte e lasci entrare le folle umane a sciami e nugoli e banchi.E forse è nella natura del libro, del suo fondamento onirico e mitico dove antichi dei appaiono e dispaiono con le antiche leggende dei semidei guerrieri insepolti e riaffioranti dalle alghe insieme ai post moderni profughi senza nome che recuperiamo il senso di tanto suo maledire e riproporre la tragedia dei lontani popoli del mare quale fonte di una possibile rinascita di Europa quale utopico continente di affluenze e affratellamenti e il toro di Giove con sopra Europa sua egida propiziatoria.E i numeri immensi delle migrazioni non preoccupano punto l'autore, ne lui ne altri di pari sentire sinistro - come Ovadia, che, ne 'Le Supplici' con sua regia, ci raccontava di mitiche 'richiedenti asilo' di provenienza africana quali exemplum e modello da far proprio, incurante dei numeri immensi dell'epoca presente in affanno e debito di ossigeno per gli otto miliardi di individui prossimi venturi, in gran parte miseri e succubi della litania buonista 'fame-guerre-carestie'.E sembra, invece, più praticabile e auspicabile un ritorno ai confini e al rispetto delle leggi che li definiscono e li difendono perché la 'giungle' di Ventimiglia e di Calais ci hanno insegnato che il lassismo dei grandi numeri di clandestini lasciati a se stessi diventa inevitabile tragedia e bomba sociale e dà forma minacciosa alle 'enclaves' islamiche nemiche in seno alle grandi metropoli delle opportunità di riscatto sociale negato e integrazioni difficili e radicalizzazioni anche di 'terza generazione' di rinnegati cittadini europei che andavano in Siria a combattere sotto le nere bandiere dell'Isis. Tu chiamali, se vuoi, 'richiedenti asilo' dai valori condivisi.E viene da chiedersi, posti di fronte alla pelosa 'pietas' dei buonisti duri e puri che ci maledicono e vaneggiano di accoglienze universali, che fine abbiano fatto e quale nuova e diversa vita facciano nei paesi di origine quei 'richiedenti asilo' honduregni e guatemaltechi che Kamala Harris ha sollecitato pubblicamente a tornare a casa e a casa sono tornati.Sicuramente vivono e figliano, pur nella condizione di povertà relativa delle diverse economie a confronto – e il loro sogno americano è riposto nel cassetto e un difficile equilibrio tra i diversi popoli e le nazioni si è stabilito e si mantiene e c'è una relazione stretta, strettissima tra ordine pubblico e criminalità alimentata dai grandissimi numeri dell'immigrazione, ma questo è un altro discorso e non c'è barba di divinità ellenica e mitica navigazione egea che lo sorregga.E l'avvilente realtà delle cose è monito al sogno e si incarica di disperderlo al risveglio e si torna alla ragione che difende il sentimento e lo perimetra. (Fine)https://www.dodecaneso.org/.../un-nuovo-hotspot-per.../...
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